Cronaca

Omicidio Bucchianico, la prima udienza a gennaio 2024

A gennaio 2024 la prima udienza per l'omicidio di Bucchianico: unico imputato - difeso dall'avvocato Totani dell'Aquila - il figlio della vittima che la colpì con 34 coltellate.

Il giudice ha ammesso i testimoni e ha rinviato al 2024 la prima udienza per il terribile omicidio di Bucchianico che vede imputato un 50enne accusato di aver ucciso la madre, Paola De Vincentiis,  con 34 coltellate.

Davanti al collegio presieduto da Guido Campli e giudice a latere Maurizio Sacco, si è tenuta l’udienza di ammissione delle prove: la donna, trovata senza vita il 19 ottobre 2022 nella sua casa di Bucchianico, temeva per la propria vita ed era convinta che sarebbe stato proprio il figlio ad ammazzarla. Così almeno aveva detto a una delle sorelle, oggi testimone nel processo che entrerà nel vivo il 31 gennaio prossimo in Corte d’Assise a Chieti. Cristiano De Vincentiis, unico imputato per l’omicidio, è assistito dall’avvocato Gian Luca Totani, del foro dell’Aquila. L’accusa è di omicidio volontario aggravato; su richiesta dell’ufficio del pm di Chieti nelle scorse settimane l’uomo è stato trasferito nel carcere di Viterbo – dove ha seguito l’udienza in videoconferenza – da quello di Teramo, dove si trovava recluso.

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La Corte ha ammesso le 2 liste testimoniali prodotte dal pm Giancarlo Ciani, la lista della difesa rappresentata dall’avvocato Gianluca Totani e quella della parte civile presentata dall’avvocato Anna Olivieri; quest’ultima porterà in aula come testimone la sorella della vittima con cui si era confidata.  L’avvocato Totani durante questa udienza ha reiterato la richiesta di rito abbreviato perchè se all’esito del dibattimento dovesse emergere una contestazione diversa dall’omicidio volontario aggravato il rito alternativo potrebbe essere ammesso. 

Secondo l’accusa, la mattina dell’omicidio l’imputato – che in base a una consulenza di parte dello psichiatra aquilano Vittorio Sconci, aveva una capacità di intendere e voler grandemente scemata –  mentre dormiva era stato aggredito dalla madre con la punta di un utensile da cucina, uno schiaccianoci, e al petto con un coltello da cucina con una lama di 20 centimetri, procurandogli una lesione. Secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, seppur ferito è riuscito ad alzarsi dal letto e lì è nata una colluttazione, l’uomo si è ferito per disarmare la madre e a quel punto ha colpito la madre 34 volte in diversi punti del corpo. Le sorelle della vittima si sono costituite parte civile: chiedono ciascuna un risarcimento di 100.000 euro, con una provvisionale di 50.000. Sono state loro ad aiutare economicamente la sorella, vessata dalle continue richieste di soldi del figlio, pagando anche il funerale.

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