Abruzzesi nel mondo

Livia Spera sindacalista in Europa, Abruzzo terra d’emigrazione e sindacalismo nel mondo

L'Abruzzo terra d'emigrazione e di sindacalismo nel mondo. In Europa c’è Livia Spera, Segretaria Generale della Federazione dei lavoratori dei trasporti-ETF.

L’Abruzzo terra d’emigrazione e di sindacalismo nel mondo. In Europa c’è Livia Spera, Segretaria Generale della Federazione dei lavoratori dei trasporti-ETF.

L’Abruzzo ha avuto lunghi e tormentati flussi migratori, già dagli ultimi decenni dell’800, poi impetuosi nei primi del “secolo breve“, fino ai recenti segnati dalla “fuga dei cervelli“, raggiungendo elevati livelli d’eccellenza nei vari campi. Il fattor comune, spesso viene attribuito al duro lavoro e sacrificio delle nostre genti, segnate dalla povertà, ma profondamente orgogliose delle proprie origini e tenacemente ostinate nell’affermarsi con il talento, per sé e la propria famiglia. E così sono stati tracciati qui molti ritratti di abruzzesi famosi, in tutti i settori, senza dimenticare i tanti sfortunati, che non c’è l’hanno fatta, ma che ci hanno lasciato comunque un segno indelebile, come Pascal D’Angelo in America: “il poeta del piccone e della pala”. Tante figure operaie, prima di tutte, che hanno spesso organizzato sindacalmente e poi politicamente i propri emigranti, come Vincent Massari, sindacalista dei minatori negli Usa, in Colorado ed editore, eletto dopo senatore dello Stato. Ora in Canada, Joe Mancinelli, Vice Presidente di LiUNA, il grande sindacato degli edili gemellato con quello USA. Ed in Europa, Mars Di Bartolomeo, in Lussemburgo, prima giornalista, sindacalista e poi nominato Ministro e Presidente del Parlamento del Granducato. Cosi nel vicino Belgio, con Elio Di Rupo, figlio di un minatore, già Premier socialista ed ora Presidente della Regione della Vallonia, a cultura e lingua francese. E proprio a Bruxelles, nella capitale delle Istituzioni europee è emersa, da alcuni anni una figura femminile d’origine abruzzese, nativa di Avezzano, come Segretaria Generale del potente sindacato dei Trasporti, con oltre cinque milioni di iscritti. Il suo nome è Livia Spera. Dopo gli studi nella terra natia della Marsica, la Facoltà di Sociologia del Lavoro, presso “La Sapienza” di Roma e poi un Master in Studi Europei sul Lavoro, all’Università di Milano, completato in Gran Bretagna, in quella di Warwick, nella città di Coventry. Su questa alta formazione L.Spera è entrata nel 2005 all’ETF come Assistente politica e nel 2011 è divenuta Segretaria politica per le sezioni portuali e pesca. Nel 2019 è stata nominata Segretario Generale ad Interim dell’ETF. Come dire una solida preparazione specialistica, per essere poi chiamata ad esercitare le funzioni operative, in un mondo sindacale europeo, complesso e variegato, mentre in Italia l’esperienza sul campo resta privilegiata ed essenziale per emergere in organizzazioni di massa, dopo aver percorso i vari livelli di rappresentanza di categoria, con responsabilità, dal territorio al vertice. L’Abruzzo ha portato Franco Marini, nella cattolica Cisl, ad iniziare proprio tra i braccianti della Marsica, prima di salire ai suoi vertici. E non solo, dopo a divenire Ministro del Lavoro, senza essere parlamentare, anche se poi eletto, divenne Presidente del Senato della Repubblica e sfiorò la salita al Colle più alto del Quirinale. Dopo seguito da Segretario Generale da un altro abruzzese, Raffaele Bonanni. Tante componenti culturali e politiche, hanno promosso questo sindacalismo non solo confederale, ma anche autonomo, con Geremia Mancini per la Cisnal-Ugl, l’organizzazione della destra sociale. Poi passando alla Uil, nel sindacato riformista, che ha avuto Attilio Luciani, capo della sua componente socialdemocratica, fino a Sandro Degni a S.G. della Uil Trasporti. Nella Cgil, con l’ascesa sempre del marsicano Ottaviano Del Turco, travolgente fino all’entrata in politica, prima come parlamentare nazionale, poi nel EP e con l’elezione alla Presidenza della Regione Abruzzo, interrotta dai noti fatti di cronaca, che avranno influito sulla sua stessa grave malattia. Sempre da questa area sindacale è così emerso il giovane Andrea Borghesi, S.G.NIdiL ed ora Livia Spera, a Bruxelles, con il suo valore aggiunto legato alla maggiore complessità ed eterogeneità del sindacato europeo dei trasporti: L’ETF, rappresenta più di 5 milioni di lavoratori, organizzati da più di 200 sindacati, presenti in ben 38 Paesi del continente, non solo nella Unione Europea. Un settore altamente strategico ad ampio spettro, che non regola solo i trasporti tradizionali, dall’aviazione civile alle linee ferroviarie ed ai vettori sulla gomma e sul mare, ma altresì lo stesso “asset centrale” dei lavoratori del turismo, che utilizza tutti questi mezzi. Una rappresentanza che vuole evidenziarne anche la componente giovanile e femminile, in crescita, ma che sconta, nel civilissimo vecchio continente ancora un “Gender gap” rilevante, pur se disomogeneo tra i vari Paesi. L’Agenda ONU per lo Sviluppo Sostenibile ipotizza che questo divario si possa colmare entro il 2030, ma per molti appare ancora un “sogno ad occhi aperti”. Questo nonostante che le leadership femminili si vadano rafforzando, anche se faticosamente, nel mondo del lavoro e nella sua rappresentanza, non solo all’ETF, con Livia Spera, ma in generale in tutto il sindacato confederale italiano. Questo ha visto due Segretari Generali donne, come Susanna Camusso nella Cgil (ora Deputato) e Anna Maria Furlan in Cisl (ora Senatore), sollevando sempre il tema dell’autonomia del sindacato rispetto alla politica, “post-ideologica” aldilà dei generi. Questi temi sono stati al centro dello stesso Congresso della CES, il sindacato europeo, svoltosi a Berlino a maggio us, con i 600 delegati nazionali, celebrando anche i 50 anni dalla sua fondazione. Un confronto serrato, sul futuro dell’Europa, del suo modello socio-economico, dentro il quadro preoccupante di una debole “Governance-UE”, di fronte al rigurgito di nazionalismi e sovranismi, con gli assetti geopolitici internazionali a rischio. Tutti fattori cruciali anche per le prospettive di un mondo del lavoro, sempre più “dignitoso e sicuro”, capace d’affrontare le varie sfide lanciate da un mondo capitalista iper condizionato dalla “finanzia senza regole“, con all’orizzonte gli effetti stessi delle innovazioni, come l’intelligenza artificiale, che va governata, ma sempre al servizio dell’uomo, non contro di esso, altrimenti si rischia di generare un mondo di automi, con milioni di disoccupati ed emarginati, dagli esiti imprevedibili, per le stesse democrazie. Il filosofo Massimo Cacciari l’ha definita una “tecnologia pre-potente”, quando lo scrittore Ignazio Silone profeticamente aveva scritto: “La macchina dell’uomo ha finito per rendere l’uomo macchina”.

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