Statistiche

Incidenti mortali sul lavoro, Teramo e Chieti tra le prime dieci province in Italia

Teramo e Chieti al 3° e 6° posto per incidenti mortali sul lavoro. Più “virtuosa” L’Aquila, 77ᵃ.

Aumentano gli incidenti mortali sul lavoro: nella “zona rossa”, secondo Vega Engineering, ci sono Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia, Campania e Basilicata.

È un bollettino drammatico, il report sulle morti bianche stilato dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre. A due mesi dalla fine del 2023, l’istantanea ritrae 868 vittime in tutt’Italia: oltre 20 vite spezzate a settimana. E ben due province abruzzesi, oltre a figurare nella cosiddetta “zona rossa”, risultano fra le prime 10 d’Italia in quanto ad incidenti mortali sul lavoro.

A lambire il triste primato è Teramo, che è terza in graduatoria con 9 morti bianche e un indice di incidenza media di 73,5. Molto alto anche quello di Chieti, sesto posto con 9 casi e un indice di 67. Per chiarire, l’incidenza media nazionale è di 29,1. Male anche Pescara, che rimane in zona rossa con il suo 19º posto (6 casi, indice del 50,4) mentre L’Aquila rappresenta il caso isolato della Regione: il capoluogo è in fascia bianca, visti i 2 casi che lo tengono fermo al 77º gradino e fanno slittare l’indice al di sotto della media italiana (18,7).

C’è poco da rallegrarsi perché il Paese, in quanto a sicurezza sul luogo di lavoro, ha ancora tanta strada da fare. Ciò che colpisce è l’incremento degli infortuni mortali, ben 672 (+2% rispetto allo stesso frame temporale del 2022). Le morti bianche continuano ad investire i lavoratori stranieri e quelli giovanissimi (15-24 anni), anche se la fascia maggiormente colpita è quella degli over 65. A diminuire, invece, è il numero degli infortuni denunciati, scesi del 17,8% (oltre 106.000 in meno). A tal proposito però l’osservatorio specifica che il numero del 2022 risulta molto alto per l’onda lunga dell’emergenza pandemica. Tradotto: le denunce non sono diminuite per il miglioramento delle condizioni in ambiente lavorativo.

«A due mesi dalla fine dell’anno – commenta il presidente di Vega Engineering Mauro Rossatole incidenze di mortalità non lasciano spazio a proiezioni confortanti né per il presente, né per il futuro. Il dramma rimane e prelude ad un bilancio di fine anno che continua a consolidare una terribile emergenza nel nostro Paese».

Bilancio di un fenomeno che, in Abruzzo, non dà tregua: l’ultima vittima in ordine di tempo è Ezio Montanaro, 55 anni  residente a Pescara. L’uomo è precipitato per alcuni metri mentre stava svolgendo dei lavori edili sul tetto di uno stabile. Risale ad appena 11 giorni fa la scomparsa di Claudiu Onut Stafie, di 32 anni, morto mentre raccoglieva legna in zona Bussi. E’ invece del 13 settembre la deflagrazione alla Esplodenti Sabino di Casalbordino, nella quale hanno perso la vita Fernando Di NellaGiulio RomanoGianluca De Santis. Tragedia che si somma ad un altro incidente mortale occorso all’interno della stessa ditta, questa volta nel 2020.

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