Giornata Internazionale della Montagna, nel 2023 record climatici negativi per l’alta quota

11 dicembre 2023 | 12:49
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Giornata Internazionale della Montagna, nel 2023 record climatici negativi per l’alta quota

La Giornata Internazionale della Montagna 2023 accende i riflettori sul ripristino degli ecosistemi montani. È SOS ghiacciai: restano gli osservati speciali

Ecosistema montagna, per l’edizione 2023 della Giornata Internazionale l’Onu ha scelto il tema del ripristino ambientale. Intanto, arrivano i dati “allarmanti” sui ghiacciai: anno di record climatici negativi per l’alta quota.

Oggi, 11 dicembre, è la Giornata Internazionale della Montagna. Una ricorrenza della quale si è interessato anche l’Onu, che ha legato l’edizione 2023 al tema del ripristino degli ecosistemi montani. Un argomento sentitissimo in Abruzzo, che per presenza di parchi e aree protette è il “polmone verde” d’Europa. Basti pensare al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, alla Maiella, al Parco Regionale Sirente Velino e al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Ricordiamo che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito questo importante appuntamento a partire dal 2003, dopo avere dichiarato il 2002 “Anno Internazionale della montagna”– International Mountain Year (IMY) e ogni anno, a livello internazionale, viene individuato dalla direzione della FAO -Mountain Partnership un tema oggetto della celebrazione.L’intento è quello di sensibilizzare la popolazione sull’importanza dello sviluppo e della preservazione dei territori montani, intesi come sistemi economici, sociali, culturali e identitari unici: su una superficie di 302.073 km2, l’Italia è caratterizzate per il 35% da territorio montano ed è dunque fondamentale far convergere il sostegno politico, la ricerca scientifica e le risorse finanziarie verso l’obiettivo della prevenzione dell’ulteriore degrado e del ripristino degli ecosistemi montani.

In occasione dell’appuntamento 2023, Legambiente e il Comitato Glaciologico Italiano hanno presentato il IV report di Carovana dei ghiacciai e, in anteprima, il documentario “Carovana dei ghiacciai”. Il quadro che emerge è tutto fuorché positivo:
2023: anno di record climatici negativi per l’alta quota con caldo record, zero termico sulle Alpi a quota 5.328 m e 144 eventi meteorologici estremi registrati nelle regioni dell’arco alpino da inizio anno.
Ghiacciai in ritirata, osservati speciali: l’Adamello, il più grande dell’arco alpino, il Belvedere, gruppo del Monte Rosa, e quelli svizzeri e austriaci.
Con il progressivo ritiro dei giganti bianchi, in aumento i laghi glaciali: 170 quelli nuovi in Valle D’Aosta.
Raddoppiati nel 2023 gli eventi di instabilità in quota, a partire dalle colate detritiche.
Legambiente, CIPRA e CGI: “Ora servono politiche di adattamento alla crisi climatica, il sostegno alla piena attuazione della Carta di Budoia e un’alleanza europea per la governance comune dei ghiacciai edelle risorse connesse. Invitiamo tutti a firmare la petizione ‘Firma per i ghiacciai’ per chiedere al Governo l’attuazione di 7 azioni chiave”.

ABRUZZO 
Il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise ha avanzato una riflessione in occasione della Giornata Internazionale della Montagna.
«Possiamo considerarci, forse, come la più efficace dimostrazione pratica di cosa di buono accade, se si ripristinano e si conservano gli ecosistemi montani. Dopo 101 anni di conservazione della Natura, infatti, gli ecosistemi montani del Parco hanno riconquistato un sempre più grande ritorno alla natura selvaggia, con l’aumento della biodiversità».
È in quest’ottica che va inquadrata la speranza che, un giorno, gli insediamenti locali vengano valorizzati a livello istituzionale: «Noi come esseri umani abbiamo raccolto, in più di un secolo di storia, i benefici di questa opera di conservazione – continua la riflessione del Parco Nazionale – tanto in termini ambientali quanto in termini culturali ed economici. Allo stesso modo, riteniamo che le comunità locali che abitano ecosistemi come quelli del Parco giochino un ruolo vitale per la loro conservazione e che, per questo, a loro debba essere riconosciuto tale merito, anche in termini fiscali ed economici».
Per l’ente Parco la montagna sarà sempre più centrale per le strategie di adattamento ai cambiamenti climatici e «per tale motivo la discussione sulla gestione delle risorse e sulla conservazione degli ecosistemi montani deve divenire sempre più strategica e pianificata, per tramutarsi in azione».