Fallimento M&P, 8 indagati per bancarotta fraudolenta

22 dicembre 2023 | 11:15
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Fallimento M&P, 8 indagati per bancarotta fraudolenta

Chiuse le indagini sul fallimento della società M&P che ha gestito il parcheggio del Terminal di Collemaggio: 8 indagati, nel mirino noti imprenditori e professionisti che dovranno rispondere di bancarotta fraudolenta, concorso di persona nel reato e fatti di bancarotta fraudolenta.

Avrebbero distratto fondi amministrando la società consortile Mobilità&Parcheggi, che tra le altre cose ha gestito, dal 2002 al 2009, parcheggio di Collemaggio dell’Aquila, fallita nel 2022 con un passivo di 7,6 milioni di euro: con l’accusa di bancarotta fraudolenta sono finite sotto inchiesta da parte della Procura della Repubblica otto persone tra cui noti imprenditori e professionisti del territorio.

Le indagini chiuse dal Pm Marco Maria Cellini, dopo una proroga, sembrano confermare l’intenzione di non voler archiviare. Le difese, a fronte di accuse tutte da provare, ora hanno 20 giorni di tempo per presentare memorie o chiedere interrogatori. Le indagini della Procura della Repubblica dell’Aquila sono scattate in seguito alla richiesta di fallimento avviata dal Comune dell’Aquila nei confronti della M&p per debiti pregressi e ingiunzioni di pagamento inevase, a cui ha fatto seguito il provvedimento di revoca della concessione “per un debito tributario accertato, della società consortile, nei confronti dell’amministrazione comunale pari a 1 milione 385mila euro”. Sulla vicenda ha aperto un’inchiesta anche la Procura contabile, citando in giudizio diversi componenti della società responsabili, secondo i pm della Corte dei conti, “di un danno erariale quantificabile in 218 mila euro ai danni delle casse del Comune dell’Aquila”. Il Comune dell’Aquila aveva formalizzato la revoca della concessione alla M&p l’11 aprile 2011, rientrando in possesso del terminal di Collemaggio. La causa per il fallimento è andata avanti, fino alla sentenza da parte del Tribunale dell’Aquila, con il presidente, Christian Corbi, il giudice relatore Emanuele Petronio e il giudice Niccolò Guasconi.

Gli indagati per bancarotta fraudolenta sono 8: si tratta di Lorenzo Santilli, 67 anni ex sindaco di Acciano ed ex storico presidente della Camera di commercio dell’Aquila, che ha rivestito il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione della M&p dal 2004 al 2015 e dal 2006 al 2013 amministratore delegato della società,Mauro Santilli, 63 anni, dell’Aquila commercialista e presidente del Cda della M&p all’epoca del fallimento della società, gli avvocati del foro di Chieti Pierluigi Marramiero, 45 anni di Pescara, Antonio Pimpini, 60 anni di Chieti, Danilo Di Costanzo, 61 anni di Corvara, Alfiero Marcotullio, 65 anni di Roccamontepiano, Antonio Vittorini, 65 anni di Scoppito, e Raffaele Natuzzi, 41 anni, di Paganica, ex dipendente della M&p e creditore dell’azienda.
Il Pm Cellini, esaminate le carte, ha contestato agli indagati i reati di bancarotta fraudolenta, concorso di persona nel reato e fatti di bancarotta fraudolenta. Il 4 aprile scorso ha chiesto e ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari, Marco Billi, una proroga di sei mesi per consentire alcuni approfondimenti nell’ambito delle indagini.  Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, l’8 agosto 2019, qualche mese prima che la M&p fallisse, il Consiglio di amministrazione della società ha approvato, all’unanimità, nel corso di un’assemblea straordinaria, la riduzione del capitale del Fondo consortile da 500mila e 10mila euro. “Esaminata la documentazione allegata – si legge nella sentenza di fallimento – risulta dimostrato lo stato di insolvenza della M&p, reso manifesto dall’inadempimento delle obbligazioni verso i creditori”.  Il giudice ha evidenziato, inoltre, “il mancato deposito dei bilanci successivi a quello dell’esercizio 2018”. 
Rilevato che tali circostanze, “rendono palese l’incapacità della società Mobilità e Parcheggi di far fronte, in modo regolare e con mezzi ordinari di pagamento, all’adempimento delle obbligazioni assunte”, è stato dichiarato il fallimento.

Al momento della sentenza di fallimento, pronunciata dal tribunale dell’Aquila nel dicembre 2021, la società consortile Mobilità & Parcheggi, era composta per l’80% dalla Geser, con amministratore Mauro Santilli, per il 19% dalla impresa Felici costruzioni e restauri srl, e per l’1% dalla Blu Parking, amministrata da Alfiero Marcotullio.
Lungo è l’elenco dei creditori: oltre al Comune dell’Aquila, per 1,4 milioni di euro, il Comune di Teramo (1 milione 36mila euro), l’Agenzia delle entrate (1 milione 304 mila euro), la Soget spa (1milione 17mila euro), l’Inps (54mila 599 euro), l’Aquilana Ascensori (142mila euro), l’Eni luce e gas (38mila 727 euro), e la stessa Camera di commercio Gran Sasso (547,68 euro), nata dalla fusione degli enti camerali dell’Aquila e di Teramo. Infine alcuni dipendenti della Mobilità & parcheggi, che rivendicano un totale di 553mila 182 euro di spettanze non percepite e diversi professionisti, tra cui l’avvocato Stefano Di Salvatore, che vanta un credito di 405mila 799 euro.