Numeri, eventi e progetti futuri nel Comune di San Demetrio ne’ Vestini: ospiti a Grandangolo, per raccontare il 2023 ormai in chiusura, il sindaco Antonio Di Bartolomeo e Giovanni Cappelli, amministratore unico dell’Azienda Speciale Territorio e Cultura, che gestisce le Grotte di Stiffe.
Per San Demetrio ne’ Vestini, racconta il primo cittadino Antonio Di Bartolomeo, il 2023 è stato un anno da ricordare. Un anno segnato, soprattutto da grandi numeri in fatto di presenze turistiche, grazie alle Grotte di Stiffe.
“Le Grotte di Stiffe sono un patrimonio importantissimo del nostro territorio, ma San Demetrio è tanto altro. C’è anche il Lago di Sinizzo, o le nostre scuole, che ospitano circa 400 alunni ogni giorno, i tanti servizi e le oltre 100 partite Iva che quotidianamente muovono l’economia del nostro territorio. Io la definisco una cittadina e, archiviando questo 2023, possiamo senz’altro tracciare un bilancio che, dati alla mano, continua a migliorare, a testimonianza di un trend in crescita in questi tre anni di amministrazione“.
Sulle Grotte, ricorda Di Bartolomeo, si è deciso di puntare sin dagli anni ’90, anche con l’aiuto della Comunità Montana e dei miliardi spesi per ristrutturare un bene tanto importante e riqualificare quello che è, a tutti gli effetti, un museo nazionale. La gestione, con il passare del tempo, è passata da privata ad un’azienda pubblica al 100%. “Uno dei punti del nostro programma elettorale, poiché desideravamo un salto di qualità. Questo tipo di gestione passò in Consiglio comunale non senza difficoltà: oggi, tuttavia, devo riconoscere che questa nuova gestione ha fatto ricredere anche i più scettici”, continua il sindaco.
A tal proposito, è l’amministratore unico Giovanni Cappelli a snocciolare i dati: “Quest’anno – spiega l’amministratore – ci sono stati 65mila ingressi, circa 700mila euro di fatturato e 230mila euro di contributo al Comune, in virtù della convenzione vigente. Il piccolo shop all’ingresso del sito ha fatturato circa 70mila euro con la vendita di gadget ai visitatori. Abbiamo organizzato visite al buio e utilizzato ogni festività per attrarre turisti. Abbiamo creato una vera e propria azienda, per giungere a questi risultati bisogna avere tanta buona volontà e passione, altrimenti non si va da nessuna parte“.
“Noi stiamo lavorando a 360 gradi: dobbiamo farci conoscere ovunque e dobbiamo partire da Roma. Sono sempre stato counvoto, infatti che la capitale d’Italia ci conosca poco e la vicinanza territoriale con Roma deve essere un punto di forza in più da sfruttare per incrementare il bacino turistico che può essere richiamato nel nostro territorio”, evidenzia Cappelli.
Attività che, aggiunge il sindaco, non sarebbero state possibili senza l’apporto degli assessori Mattia Di Fabio e Sandro Filauro, nonché dei consiglieri Massimiliano Cotugno, Giuseppe Ciccone e Piero Di Bacco.
Ma come verranno reinvestiti gli introiti provenienti dalle Grotte di Stiffe? “L’azienda trasferisce al Comune il 30% degli incassi lordi – illustra Di Bartolomeo – per aumentare i servizi, pagare i dipendenti e affrontare le emergenze c’è bisogno di risorse. Il 15%, invece, da convenzione dovrà essere reinvestiti nel sito turistico“. Impossibile non parlare di Calici in Grotta e delle altre iniziative che anno animato San Demetrio nella seconda metà del 2023: “É stato un evento speciale – prosegue Cappelli – Esperti del settore ci chiedono continuamente una replica di questa iniziativa. Altro impulso è venuto dai Mercatini di Natale, con i Comuni di L’Aquila e Scoppito che hanno messo a disposizione un treno che arrivava a Fagnano e Sassa, per un totale di circa 900 visitatori“. Per l’immediato futuro, l’amministrazione di San Demetrio prospetta un grande evento con l’ente Parco.
In coda, una breve chiosa del primo cittadino sulla querelle che riguarda il Villaggio di Livigno, bene che la giustizia ordinaria ha riconosciuto come proprietà comunale: “Dal momento che si è presentata una nuova attività all’interno di quel sito, con un contratto stipulato con la società privata che ha le chiavi del manufatto, l’ufficio Suap ha fatto una serie di richieste per appurare se questo titolo edilizio fosse nel possesso di chi aveva presentato domanda. Quindi è stato fatto un ordine di demolizione perché non ci è stato riportato alcun titolo edilizio. La richiesta è stata rigettata, ma l’attività è stata riaperta perché il titolare della nuova licenza ha fatto ricorso al Tar, che ha concesso la sospensiva e rinviato il giudizio al 13 marzo 2024“.
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