Le nuove stanze della poesia

Le nuove stanze della poesia, i mesi dell’anno

Le nuove stanze della poesia, auguri in rima con i mesi dell'anno.

Le nuove stanze della poesia, auguri in rima con i mesi dell’anno.

Per fare gli auguri  ai lettori per il nuovo anni  ho scelto una poesia di Angelo Silvio Novaro che si studia sui banchi di scuola, “ I mesi dell’anno” ma che  nella sua semplicità ci permette di guardare le   settimane  ,i mesi dell’anno  secondo  il susseguirsi della stagioni naturali  che caratterizzano proprio i mesi dell’anno con le loro particolarità. Così:

Gennaio mette ai monti la parrucca,
Febbraio grandi e piccoli imbacucca;
Marzo libera il sol di prigionia,
April di bei color gli orna la via;
Maggio vive tra musiche d’uccelli,
Giugno ama i frutti appesi ai ramoscelli;
Luglio falcia le messi al solleone,
Agosto, avaro, ansando le ripone;
Settembre i dolci grappoli arrubina,
Ottobre di vendemmia empie le tina;
Novembre ammucchia aride foglie in terra,
Dicembre ammazza l’anno, e lo sotterra.

Una sequenza armoniosa in cui la   semplicità fa risaltare le piccole cose di ogni giorno . Nella sua poetica  crepuscolare si sente il rifiuto  della  solennità dannunziana per volgersi verso la colloquialità.
Ma proprio sui mesi dell’anno, in questi giorni passata la festa del Natale e in attesa del Capodanno  voglio proporre alcune composizioni tra le numerose che parlano dei mesi dell’anno . Composizioni tra l’altro  utili soprattutto nella scuola primaria per aiutare i bimbi ad imparare il nome dei mesi dell’anno. Eccone una di Renzo Pezzani:
Dice Gennaio: “Chiudete quell’uscio!”.
Dice Febbraio: “Io sto nel mio guscio”.
Marzo apre un occhio e inventa i colori!
Aprile copre ogni prato di fiori!
Maggio ci porge la rosa più bella!
Giugno ha nel pugno una spiga e una stella!
Luglio si beve il ruscello d’un fiato!
Sonnecchia Agosto all’ombra sdraiato!
Settembre morde le uve violette!
Più saggio Ottobre nel tino le mette!
Novembre fa d’ogni sterpo fascina!
Verso il presepe Dicembre cammina!

I mesi di Franco Fortini (Franco Lattes) tratta da Poesia e errore, Mondadori, 1969
Lucida Aprile limpidi cristalli,
Maggio mena ragazze per i viali,
Giugno spicca gerani ai davanzali,
contempla Luglio il sole e i grani gialli.
Dorme Agosto e non ode i temporali
crescere sulle stoppie delle valli;
nel crepuscolo viola i bei cavalli
bagna Settembre all’acque fluviali.
Ottobre succia l’uva lungo il fosso,
prega Novembre a lume di candela,
e Dicembre si soffia il naso rosso.
Gennaio è morto e sottoterra gela.
Smilzo Febbraio serra i panni addosso,
e Marzo pescatore alza la vela.

I giorni i mesi gli anni di Diego Valeri
I giorni, i mesi, gli anni
dove mai sono andati?
Questo piccolo vento
che trema alla mia porta,
uno a uno, in silenzio,
se li è portati via.
Questo piccolo vento
foglia a foglia mi spoglia
dell’ultimo mio verde
già spento. E così sia.

Proprio così un piccolo vento se li è portati via , ma noi sappiamo dove sono andati perché sono stati i giorni , le settimane, i mesi della nostra vita nei quali abbiamo lavorato, sperato, sofferto,  ci siamo rallegrati , emozionati, in definitiva abbiamo vissuto . A loro facciamo riferimento nel ricordo perché ci aiutino nel presente e ci possano indicare la strada per il futuro facendo tesoro delle esperienze che in quei giorni abbiamo fatto .
Ecco l’augurio di questa rubrica al lettore per il prossimo anno 2024 che possa  essere l’anno della realizzazione dei nostri sogni, dei nostri desideri in un mondo pacificato e rasserenato.

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