Cultura

Tutti i Santi giorni, 31 dicembre: San Silvestro I e la Sacra Famiglia

Per la rubrica "Tutti i Santi giorni" del 31 dicembre, San Silvestro I e la festa della Sacra Famiglia. Quest'anno le due ricorrenze si celebrano lo stesso giorno.

Per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 31 dicembre, San Silvestro I e la festa della Sacra Famiglia. Quest’anno le due ricorrenze si celebrano lo stesso giorno.

San Silvestro I

Il 31 dicembre si commemora San Silvestro I. Secondo il Liber pontificalis, San Silvestro I, la cui data di nascita è ignota, era figlio di Rufino, romano. Alla morte di papa Milziade, fu consacrato vescovo di Roma, posizione che mantenne per ventuno anni, nell’epoca di passaggio tra le ultime persecuzioni e l’era di pace inaugurata da Costantino, allorquando il Cristianesimo divenne la religione ufficiale di stato. Antiche leggende – tramandate attraverso l’opera Vita beati Sylvestri, o Acta Sylvestri – narrano che il Santo ebbe strette relazioni con il primo imperatore cristiano, cosa che risulta in contrasto con gli avvenimenti storici. La tradizione sorse prima presso le Chiese orientali e poi fu tramandata in greco, siriaco e latino attraverso il Constitutum Sylvestri – un resoconto apocrifo di un presunto sinodo romano, inserito nelle falsificazioni simmachiane e comparso tra il 501 e il 508 -. Altro testo fondamentale per la diffusione della leggenda, fu la Donatio Constantini, a lungo considerata un falso, ma collocata dagli studiosi come redatta a Roma tra il 752 e il 777. Tuttavia, racconti riportati in questi scritti circa la persecuzione di Silvestro, la conversione e il battesimo di Costantino, la donazione dell’imperatore al papa e il concilio di 275 vescovi a Roma, sono completamente leggendari. Secondo gli storici l’intero racconto – con tutti i dettagli sulla lebbra di Costantino e la proposta, poi ritrattata, del bagno di sangue al fine di ottenere la guarigione – non può essere stato composto oltre la fine del V secolo. In ogni caso, il mitico legame tra il pontefice e il sovrano fu fondamentale nel Medioevo per sostenere le basi storiche del potere temporale della Chiesa. Tornando ai dati più propriamente storici, San Silvestro I prese parte al Concilio di Nicea del 325 e alle dispute contro l’Arianesimo; promosse, inoltre, la costruzione delle grandi basiliche costantiniane di Roma. Stando al Liber Pontificalis, fu su suo suggerimento che Costantino fondò la basilica di San Pietro sul Colle Vaticano, sopra un preesistente tempio dedicato ad Apollo, tumulandovi, in un sarcofago di bronzo, il corpo dell’apostolo Pietro. Sempre grazie alla sua influenza sorsero la basilica e il battistero del Laterano, la basilica del Sessorium, San Paolo fuori le mura sulla Via Ostiense e molte chiese cimiteriali, edificate sulle tombe dei primi martiri, come quella nei pressi delle catacombe di Priscilla, sulla via Salaria, dove Silvestro fu sepolto alla sua morte, il 31 dicembre 335. Secondo un’antica tradizione, il 17 giugno 761 papa Paolo I fece traslare i resti del predecessore nella chiesa di San Silvestro in Capite, dove furono rinvenuti durante i restauri del 1596, quando vennero spostati da Papa Clemente VIII sotto l’altare maggiore. San Silvestro papa era il patrono dell’ordine cavalleresco chiamato Milizia Aurata o anche “dello Speron d’Oro” che la tradizione voleva fosse stato fondato addirittura dall’imperatore Costantino I in persona; è protettore dei muratori e tagliapietre, degli animali domestici e dei bovini. Secondo Eusebio di Cesarea, San Silvestro prese parte, vincendo, a un dibattito con giudici pagani in cui affrontò 12 rabbini per stabilire quale fosse la religione vera. Alla fine, venne portato un toro: il rabbino gli soffiò nell’orecchio e l’animale stramazzò morto al suolo; Silvestro compì la medesima operazione e il toro ritornò in vita, cosa che fece stabilire che il cristianesimo era la vera religione. Per tale motivo, il suo attributo iconografico è il toro.

Dal punto di vista delle immagini, una delle raffigurazioni più note del Santo è nei dipinti murali con Storie di San Silvestro e Costantino eseguiti da Maso di Banco nella cappella omonima, o dei Confessori, di proprietà della famiglia Bardi nella chiesa di Santa Croce a Firenze. Il ciclo celebra il pontefice attraverso le scene della sua vita, come descritte nella Legenda aurea di Iacopo da Varagine, intrecciata con quella di Costantino: le immagini vanno dalla rinuncia al bagno nel sangue, al battesimo da parte del pontefice che dapprima fa risorgere il toro, poi libera Roma dagli effluvi mefitici di un drago. Talvolta San Silvestro appare da solo accanto a un fonte battesimale, con chiari riferimenti al Sacramento impartito a Costantino.

La festa della Sacra Famiglia.

Il 31 dicembre di quest’anno ricorre la festa della Sacra Famiglia. La festa della Sacra Famiglia di Nazaret era celebrata localmente sin dal XVII secolo. Leone XIII nel 1895 ne fissò la data di commemorazione alla terza domenica dopo l’Epifania “omnibus potentibus”, ma fu Benedetto XV che nel 1921 la estese a tutta la Chiesa, collocandola alla domenica compresa nell’ottava dell’Epifania; papa Giovanni XXIII la spostò alla prima domenica dopo l’Epifania. Attualmente, con la riforma liturgica del Concilio Vaticano II, è la domenica dopo il Natale o il 30 dicembre, negli anni in cui il Natale cade di domenica. La celebrazione fu istituita per dare un esempio e un impulso all’istituzione della famiglia cristiana, prendendo a riferimento i tre personaggi che la componevano: Maria, la prescelta fra tutte le creature a diventare la corredentrice dell’umanità, che con il suo assenso all’Annunciazione dell’arcangelo Gabriele, accolse nel suo grembo il Verbo fatto carne; Giuseppe, uomo giusto secondo Dio e la legge ebraica; il Bambino Gesù. Grazie alla Sua presenza, la famiglia composta da Maria e Giuseppe diventa appunto la Sacra Famiglia. Numerose sono le Congregazioni religiose maschili e femminili intitolate alla Sacra Famiglia, in buona parte fondate nei secoli XIX e XX.

Dal punto di vista iconografico, la Sacra Famiglia è stato sempre un soggetto molto presente nell’arte di tutti i secoli: gli artisti hanno voluto raffigurarla nelle sue varie espressioni della Natività, dell’Adorazione dei Magi, della Fuga in Egitto o nella bottega di San Giuseppe, falegname secondo la tradizione, artigiano nel testo evangelico.
A partire dal Rinascimento il tema della Sacra Famiglia si presenta secondo due schemi distinti: da una parte la rappresentazione della Vergine con Gesù Bambino accompagnata da Sant’Anna, dall’altra l’immagine della Vergine col Bambino e San Giuseppe. Il gruppo con Sant’Anna si diffuse nei sec. XV e XVI – basti citare tran gli altri artisti come Masolino e Masaccio, Leonardo, Rosso Fiorentino -, mentre la rappresentazione più tipica della Sacra Famiglia, con San Giuseppe, si affermò dal Cinquecento acquistando un posto di rilievo con la Controriforma quando, specie a opera dei Gesuiti, divenne immagine simbolica del manifestarsi della Trinità e modello di vita per la famiglia cristiana.

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