Maurizio Ortu, uomo buono e professionista innamorato: il ricordo di Massimo Cialente

“Incarnava le caratteristiche del vero signore: uomo mite, perbene, di estrema educazione, empatico, simpatico e disponibile con tutti”. Massimo Cialente ricorda il collega Maurizio Ortu.
“Quando mi hanno detto che Maurizio se ne era andato, non ho voluto crederci. La sua scomparsa è una notizia che addolora e impoverisce. Con lui perdiamo non solo un faro della medicina, ma un professionista elegante, appassionato, garbato, perbene. Un uomo che parlava bene di tutti e che per tutti aveva una parola buona”. Massimo Cialente, ex sindaco dell’Aquila e collega di Maurizio Ortu, ricorda l’amico fraterno scomparso all’età di 73 anni.
Una vita spesa nella medicina, come specialista in Otorinolaringoiatria e docente universitario. Storico presidente dell’Ordine dei Medici dell’Aquila, Maurizio Ortu è stato un vero e proprio punto di riferimento per tanti pazienti, studenti e colleghi. Sorridente e sempre garbato, aveva con sé quell’aura di serenità che metteva tranquilli e d’accordo tutti. La sua scomparsa così improvvisa ha sconvolto e commosso tutta la comunità aquilana; il cordoglio è stato unanime e ha abbracciato politica, istituzioni, i tanti colleghi che con lui hanno condiviso le gioie e i dolori legati alla professione.
Tra loro, Massimo Cialente che in queste ore drammatiche e dolorose ricorda con commozione i tanti anni passati insieme, fin dai tempi dell’università. “Eravamo studenti appassionati, curiosi, desiderosi di apprendere e offrire poi il nostro bagaglio di conoscenze a servizio della comunità. Ci siamo fatti strada in un momento storico importante, quando i professori erano quelli che poi sono diventati i ‘padri’ della medicina moderna aquilana”, ricorda sentito dal Capoluogo.it.
“Maurizio è stato sempre fedele agli insegnamenti dei nostri maestri e aveva fatto della professione una vera e propria ragione di vita. Era stato primario a Popoli e quando tornò a L’Aquila per noi fu davvero una festa. Non dimenticherò mai il grande ruolo che svolse per la sanità aquilana all’indomani del sisma. Un lavoro portato avanti con lealtà, abnegazione, tantissima passione”.
Cialente ricorda il grande impegno profuso all’interno dell’Ordine dei Medici di cui Ortu è stato storico presidente, soprattutto nel periodo drammatico all’indomani del sisma del 6 aprile 2009, quando Cialente era sindaco dell’Aquila. “La collaborazione con Maurizio fu preziosa e positiva, mi aiutò moltissimo a difendere l’ospedale e la sanità aquilana da eventuali e possibili ‘scippi’. In trincea, insieme a tantissimi altri colleghi, ha aiutato i medici a difendere e ricostruire sotto ogni punto di vista i reparti del nostro ospedale. Lo ha fatto in prima linea e con grande attenzione. È stato un medico onesto, dal grande impegno pubblico, ed è stato un presidente dell’ordine sensibile e premuroso”.
Un impegno, quello di Ortu che lo ha visto in prima linea anche durante tutta la pandemia. “Durante il Covid – ricorda ancora Cialente – soprattutto nella prima ondata, ci sentivamo sempre. Ha aiutato i colleghi a gestire tutta la prima fase, ricordando anche le nostre esperienze da studenti, prendendo ad esempio quello che avevano fatto i nostri maestri. Da medico e amico consola sapere che ha sofferto pochissimo, ma siamo coscienti che ci è stato strappato in modo ‘violento’ anche perchè stava facendo dei progetti, aveva ancora tanto da dare. Non da ultimo stava organizzando un evento nell’ambito degli aggiornamenti richiesti dall’Ordine e prima di Natale aveva portato a L’Aquila il presidente nazionale Enpam. Siamo tutti sconvolti, ho sentito in queste ore tanti colleghi da fuori regione, della Sapienza soprattutto. È stato davvero un fulmine a ciel sereno“.
Un grande professionista e un uomo dalle grandi capacità comunicative. “Incarnava le caratteristiche del vero signore. Un uomo mite, perbene, di estrema educazione, empatico, simpatico con le persone, sempre disponibile con gli amici, i pazienti, gli studenti. Se volessimo racchiudere Maurizio in una parola potremmo definirlo un entusiasta. Gli piaceva da morire il suo lavoro ed era sempre bello incontrarlo. Dalla battuta pronta e simpatica, lavorare con lui era un privilegio. Ha saputo dare sempre buoni consigli; anche a mio figlio che ha voluto studiare per diventare otorino. Lui è stato per tutti come un buon padre di famiglia, in questo caso la sua famiglia era tutta la comunità aquilana. Farà sempre parte del nostro tessuto sociale, è stato capitale umano prezioso, come Massimo Gallucci, Claudio Porto, amici e colleghi eccezionali con cui abbiamo condiviso anni belli e che se ne sono andati troppo presto. Loro sono e saranno sempre una riserva positiva per tutto il territorio. Una mancanza che impoverisce e fa sentire sempre più soli. Sarà dura adesso fare a meno anche di Maurizio!”.