Annamaria D’Eliseo trovata senza vita in casa, non fu suicidio: arrestato il marito

12 gennaio 2024 | 09:17
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Annamaria D’Eliseo trovata senza vita in casa, non fu suicidio: arrestato il marito

Annamaria D’Eliseo fu trovata senza vita in garage a luglio 2022: non è stato un suicidio, sarebbe stata uccisa dal marito che è stato arrestato. A incastrarlo, la prova regina dopo 18 mesi di indagini.

Avrebbe simulato il suicidio della moglie, Annamaria D’Eliseo, trovata senza vita il 15 luglio 2022 nel garage della loro casa a Lanciano. 18 mesi dopo l’uomo è stato arrestato con l’accusa di aver strangolato e ucciso la donna.

18 mesi di indagini e alla fine quello che sembrava un suicidio sembra essere l’ennesimo caso di suicidio: la vittima, Annamaria D’Eliseo, collaboratrice scolastica, sarebbe stata uccisa dal marito,  arriva a un anno e mezzo dal ritrovamento del corpo senza vita della bidella 60enne nel garage-cantina dell’abitazione di via Iconicella, Aldo Rodolfo Di Nunzio, pensionato, in una casa a Lanciano. A trovare il corpo e a lanciare l’allarme fu proprio il marito che telefonò ai Carabinieri dicendo di aver provato a salvarla. Un raconto che, fin da subito, non convinse i Carabinieri, i 5 figli, parenti e amici della vittima che non hanno mai accettato l’ipotesi del gesto volontario.

Il reato che la procura di Lanciano contesta è quello di omicidio volontario aggravato,  accusa che l’uomo ha sempre respinto, ribadendo la versione del gesto volontario di Annamaria. Va ricordato che il procedimento è ancora in fase d’indagine, L’interrogatorio di garanzia per l’uomo, assistito dall’avvocato Silvia De Santis, è previsto nei prossimi giorni. L’arresto è arrivato dopo mesi di indagini e nuove prove acquisite. Dagli accertamenti tecnici sarebbero emersi ulteriori elementi di responsabilità nei confronti dell’indagato che hanno superato un primo rigetto della richiesta di applicazione di custodia cautelare in carcere. Era stato prima il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lanciano, a luglio, e poi a settembre il tribunale del Riesame dell’Aquila, a negare l’arresto del vigile del fuoco in pensione. Le nuove prove – spiega Il Centro – sono emerse dagli accertamenti tecnici sulle registrazioni audio e video della telecamera di videosorveglianza installata nel giardino dell’abitazione e risalenti al giorno della morte della donna. La prova regina che ha incastrato l’uomo, le grida disperate di Annamaria D’Eliseo, mentre veniva strangolata e registrate dal microfono delle telecamere di sorveglianza che si trovano all’esterno della loro villetta. Anche ulteriori incongruenze tra gli accertamenti effettuati dai militari dell’Arma e quanto dichiarato dall’indagato nell’immediatezza dei fatti.