Sparatoria Pescara, potrebbe tornare in libertà il presunto killer

12 gennaio 2024 | 10:13
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Sparatoria Pescara, potrebbe tornare in libertà il presunto killer

Sparatoria Pescara: iniziato il processo per l’omicidio di Walter Albi. Il presunto killer potrebbe essere scarcerato e attendere la sentenza da uomo libero.

Il presunto killer, esecutore materiale della sparatoria di Pescara, in cui l’1 agosto 2022 è stato ucciso l’architetto Walter Albi e ferito gravemente l’ex calciatore Luca Cavallito, potrebbe attendere il processo da uomo libero, fuori dal carcere.

Se non verrà fatta un’integrazione, a fine febbraio scadranno i termini dei 18 mesi in cui il presunto killer può essere rinchiuso in carcere anche senza rinvio a giudizio. La sparatoria avvenne a Pescara nella prima serata dell’1 agosto 2022: Albi e Cavallito erano seduti al tavolo di un bar, quando l’aggressore, casco integrale sul volto, giacca nera, pantaloni più chiari, zaino sul petto, pistola in pugno, esplose i colpi di pistola. Prima i colpi dall’esterno del bar, attraverso la siepe, con cui ferì i due, seduti entrambi allo stesso lato del tavolo. Poi entrò nel dehors, passando tra i vasi, e sparò ancora, a distanza ravvicinata, mirando alla testa. L’architetto morì sul colpo, mentre il 49enne, in condizioni disperate, fu trasportato in ospedale. Il mandante dell’omicidio sarebbe un pregiudicato nato a Locri (Reggio Calabria) e residente nel Teramano, arrestato a Roma, il killer, invece, un pregiudicato pescarese. Ci sarebbe una missione finanziata e non portata a termine alla base dell’omicidio dell’architetto. L’omicidio è maturato in un giro di soldi prestati e mai riavuti. Il mandante avrebbe commissionato il crimine per vendicarsi di un viaggio per “affari” non portato a termine da Albi che grazie alla sua patente nautica avrebbe dovuto trasportare cocaina dal Sudamerica all’Europa. Cavallito, invece, era il suo “gancio”. I due però, pagati dal “boss”, non sarebbero riusciti a portare a termine la missione. Dovevano incontrarsi l’1 agosto per avere un chiarimento. Invece, al bar dove si erano dati appuntamento si è presentato il killer.

Il gup Francesco Marino ha presieduto ieri, giovedì 11 gennaio, l’udienza preliminare in cui Luca Cavallito con l’avvocato Sara D’Incecco, la madre della figlia minore di Walter Albi, l’avvocato Matteo Di Marito e i genitori di Cavallito con l’avvocato Ernesto Torino-Rodriguez, tutti costituitisi parte civile. Si tornerà in aula il primo febbraio, quando sarà fissata la data della discussione e sarà affidato l’incarico di trascrivere alcune intercettazioni al perito Matteo Fasciani. Sono stati gli avvocati difensori a chiedere un’integrazione alla documentazione probatoria. Si tratta di una telefonata estrapolata da un altro procedimento in cui si farebbe riferimento al presunto mandante del crimine.

sparatoria pescara

Come ricorda Il Messaggero, il pool di magistrati è composto dal procuratore Giuseppe Bellelli, dall’aggiunto Anna Rita Mantini e dal pm Andrea Di Giovanni ha chiesto che il procedimento giudiziario prosegua senza dover attendere il termine che sarà concesso al perito per la trascrizione delle intercettazioni: si tratterebbe di una prassi consolidata.

Sparatoria davanti al bar, un morto e un ferito