Abruzzesi nel mondo

Monsignor Luciano Suriani, da Atessa a nunzio apostolico in Bulgaria e Macedonia del Nord

Per la rubrica Abruzzesi nel mondo, la figura di monsignor Luciano Suriani: da Atessa (CH) a nunzio apostolico in Bulgaria e Macedonia del Nord.

Per la rubrica Abruzzesi nel mondo, la figura di monsignor Luciano Suriani: da Atessa (CH) a nunzio apostolico in Bulgaria e Macedonia del Nord.

I ruoli nei vertici delle nunziature della Chiesa Cattolica di Roma, continuano a parlare abruzzese, ora con Mons. Luciano Suriani, nato ad Atessa, in provincia di Chieti, l’11 gennaio 1957. Da qui i suoi studi in teologia e filosofia, presso il seminario regionale di Chieti, dove fu’ ordinato sacerdote nel 1981, seguendo le parrocchie di Fallo, Civitaluparella ed Atessa, nella sua terra. Da li la sua vocazione si è poi formata a Roma, accedendo agli studi diplomatici. Dopo la sua nomina ad Arcivescovo d’Amiternum e stato inviato dal Vaticano nel 2022, come nunzio apostolico prima in Bulgaria e poi nella vicina Macedonia del Nord. Una scuola diplomatica di matrice abruzzese, già citata con altri prelati come Mons. Orlando Antonini, che hanno altresì incrociato le loro strade nel mondo, servendo la chiesa in Paesi molto vicini, non solo geograficamente, come la Serbia. Un lungo percorso, partito dai medesimi studi a Roma, presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica e dopo nel 1990 conseguendo il dottorato in Diritto Canonico, presso la Pontificia Università Lateranense. Da lì la formale chiamata nel servizio diplomatico della nunziatura vaticana, con tutta una serie di incarichi, in Africa, in Costa d’Avorio, Burkina Faso e Niger, rientrando in Europa per essere inviato prima in Svizzera e poi in Liechtenstein. Dopo questi Mons.L.Suriani, a metà degli anni ’90 e per un quindicennio rientrò a Roma, nella Segreteria di Stato del Vaticano, sempre a guida del cardinale J.L.Tauran, assumendo l’incarico di Consigliere della Rappresentanza Pontificia, sia nel nostro Paese, che nella Repubblica di San Marino, divenendo nel frattempo “Prelato d’Onore”, di Papa Benedetto  XVI. Dal 2008 arrivò la nomina in Bolivia, sempre come nunzio apostolico, ma presto chiese di essere sostituito per problemi di salute, tornando a Roma dove Papa Ratzinger lo nominò delegato per le Rappresentanze Pontificie. Dopo Egli divenne con Papa Francesco il responsabile della nunziatura, a Belgrado, in Serbia, seguendo l’altro responsabile d’origine abruzzese, Mons. O.Antonini, continuando così il prezioso lavoro di normalizzazione dei rapporti con la chiesa serbo-ortodossa, affrontando anche la spinosissima eredità dei martiri del passato regime comunista del generale Tito. Un intenso lavoro di fede, prima ancora che diplomatico, che proprio recentemente l’ha portato a trasferirsi sempre in un Paese, ex comunista, come la Bulgaria, insieme alla Macedonia del Nord, che aveva dato i natali a Santa Madre Teresa di Calcutta. In verità tutti i Balcani restano un’area ad alta instabilità politica ed altresì sociale ed economica, in bilico proprio come la Serbia, tra le sue aspirazioni di entrare nell’Unione Europea, insieme all’Albania ed al Montenegro e l’ombra inquietante dell’influenza russa, che non ha chiaramente interesse a favorire questo disegno importante d’ integrazione europea. Questa prima di affrontare le lunghe e complesse procedure di adesione dell’Ucraina, in guerra e poi della stessa Moldova e Georgia. A distanza di quasi mille anni dallo “Scisma d’Oriente”, del 1054, che divise la Chiesa Cattolica Romana da quella ortodossa, molti passi di riconciliazione sono stati compiuti, anche se restano distanze e distinguo, nella stessa teologia e liturgia, ma ancor più sulla sua autonomia ed i legami, talora strettissimi, con le leadership politiche di quei Paesi, come nella Federazione Russa “putiniana”, alle prese anche con le fratture verso la chiesa ucraina, sempre ortodossa, visto  il perdurante e devastante conflitto tra i due Stati, tutti ex URSS. Tra i milioni di cristiani perseguitati ed emarginati nel mondo, ci sono anche quelli del Kosovo, che il Vaticano non ha riconosciuto come Stato indipendente, senza così aprire ufficialmente nemmeno una sede di nunziatura, nella sua inquieta capitale Pristina, dove tra l’altro si segnala la presenza di frange islamiche, tra le più radicalizzate.

leggi anche
Cronaca
Influencer compra arrosticini in Abruzzo per promuoverli e non li paga, denunciato per truffa
Cultura
Enrico Melozzi e la Notte dei Serpenti: una nuova narrazione per l’Abruzzo
Attualita'
Giuseppina Patriarca nonna tiktoker, la storica maestra del Convitto è la donna più anziana d’Abruzzo