Concorsi pubblici ASL riservati al 100% alle cooperative, protestano gli operatori sanitari: limite al 50%

Il Conaratos (Comitato Nazionale di Rappresentanza e Tutela Operatori Sanità) contesta i concorsi pubblici riservati esclusivamente al personale delle cooperative: “La disciplina legislativa prevede una riserva al massimo del 50%”.
Il Conaratos (Comitato Nazionale di Rappresentanza e Tutela Operatori Sanità) contesta i concorsi pubblici riservati esclusivamente al personale delle cooperative: “La disciplina legislativa prevede una riserva al massimo del 50%”.
Sono 8 i concorsi pubbliciriservati ai dipendenti delle società cooperative indetti dalla ASL a scopo di internalizzazione degli operatori sanitari; in particolare, riguardano 5 unità di dirigente psicologo, 39 unità di infermieri, 6 unità di assistenti sociali, 5 unità di educatori professionali, 4 unità di fisioterapisti, 11 unità di tecnici della riabilitazione psichiatrica, 2 unità di terapista occupazionale e 3 di terapista della neuro e psicomotricità, tutti a tempo indeterminato.
“In proposito – scrivono dal Conaratos a firma del presidente Antonio Santilli – si evidenzia che la disciplina legislativa dei procedimenti concorsuali di cui trattasi (art. 1, comma 268, lett. c), della Legge n. 234 del 30.12.2021) è chiarissima, testualmente prevedendo quanto segue: “Le PP.AA. possono, anche al fine di reinternalizzare i servizi appaltati ed evitare differenze retributive a parità di prestazioni lavorative, in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni di personale, avviare procedure selettive per il reclutamento del personale da impiegare per l’assolvimento delle funzioni reinternalizzate, prevedendo la valorizzazione, anche attraverso una riserva di posti non superiore al 50% di quelli disponibili, del personale impiegato in mansioni sanitarie e socio-sanitarie corrispondenti nelle attività dei servizi esternalizzati che abbia garantito assistenza ai pazienti in tutto il periodo compreso tra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021 e con almeno tre anni di servizio”. Alla stregua della richiamata normativa l’ASL 1 Abruzzo ha la facoltà di valorizzare – ad esempio introducendo criteri di valutazione premiale dei titoli di carriera e del curriculum – la professionalità conseguita dal personale addetto da almeno tre anni alle funzioni internalizzate, finanche giungendo a disporre, nell’ambito delle procedure selettive indette per la copertura dei posti previsti dal Piano Triennale del Fabbisogno del Personale, una riserva non superiore al 50% in favore di tale personale”.
“Di conseguenza – proseguono – la ASL, intendendo avvalersi delle suddette facoltà doveva: A. Innanzitutto individuare le funzioni già reinternalizzate o comunque in corso di imminente internalizzazione: ciò in quanto nel caso di appalti di servizi ancora in corso e aventi scadenza differita la ASL non potrebbe assumere nuovo personale in aggiunta a quello che comunque le Cooperative, i cui contratti di appalto scadranno in epoca successiva, dovranno mantenere in servizio, in quanto ciò integrerebbe una indebita duplicazione dei costi (quelli delle nuovi assunzioni e quelli di competenza delle Cooperative che continuano ad espletare le stesse funzioni); B. Individuare le qualifiche professionali di nuova assunzione nei limiti stabiliti dal Piano Triennale del Fabbisogno del Personale, tenendo conto delle unità già assunte a copertura di quel fabbisogno. In caso contrario ricorrerebbe un ulteriore indebita amplificazione dei costi a carico del bilancio; C. Indire singole e distinte procedure concorsuali per ciascuna categoria di personale da assumere secondo le previsioni del richiamato Piano Triennale; D. Riservare al massimo il 50% dei posti a concorso al personale Sanitario (e solo sanitario) dipendente dalle Cooperative le cui funzioni sono state internalizzate”.
“Viceversa la ASL 1 Abruzzo con mirabile volo pindarico e con inedita soluzione ha bandito “concorsi pubblici”, ma “riservati” ai soli dipendenti delle Cooperative. È ovvio che se un concorso è “pubblico” non può essere allo stesso tempo “riservato” solo a quei dipendenti, con esclusione di tutti gli altri cittadini in possesso dei requisiti di legge per parteciparvi. È invece consentito un “concorso pubblico” con riserva di un numero limitato di posti in favore dei soggetti su indicati. Tutto ciò premesso si invita codesta ASL ad auto annullare tutti i concorsi di cui trattasi , facendo fin da ora presente che questo Comitato si riserva di assumere, quale soggetto portatore di interessi diffusi, ogni iniziativa di tutela degli operatori sanitari esclusi da dette procedure concorsuali (nonché degli stessi partecipanti che avessero a subirne le conseguenze) e di accertamento delle responsabilità di varia natura connesse alla nullità di diritto delle stesse. Tanto si è ritenuto di porre in evidenza anche a titolo collaborativo per le finalità di cui agli artt. 1 e 2 del D.Lgs. n. 33/2013 s.m.i.”.