Suicidio in carcere a Castrogno, l’avvocato: tanto dolore, dinamica da accertare

Da accertare la dinamica con cui si è tolto la vita in carcere, a Castrogno, Jeton Bislimi, l’uomo accusato del tentato femminicidio a Capestrano. L’avvocato: “Nei nostri istituti continuano ad accadere fatti gravissimi”.
Da accertare la dinamica con cui si è tolto la vita in carcere, a Castrogno, Jeton Bislimi, l’uomo accusato del tentato femminicidio della moglie a Capestrano. L’avvocato: “Dolore si aggiunge ad altro dolore. Nei nostri istituti continuano ad accadere fatti gravissimi”.
Suicidio in carcere a Castrogno. Jeton Bislimi, il 36enne macedone accusato del tentato femminicidio a Capestrano, avvenuto lo scorso 14 novembre, si è tolto la vita in cella. L’uomo era stato ristretto in carcere dopo il lungo ricovero all’ospedale dell’Aquila, poiché dopo aver tentato di uccidere la moglie, aveva tentato il suicidio ingerendo farmaci. Non sono ancora stati ricostruiti i dettagli in merito alla dinamica di quanto accaduto all’interno dell’istituto penitenziario. Il Capoluogo ha contattato il legale di Bislimi, Massimo Costantini, il quale ha dichiarato: “Sono addolorato e sconvolto da questo gesto. Tuttavia, la dinamica dell’accaduto è ancora in via di accertamento e non posso quindi ora rilasciare dichiarazioni. Posso solo dire che è una drammatica vicenda in cui dolore si aggiunge a dolore per quanto già accaduto ed esprimere sconcerto perché continuano ad accadere nei nostri istituti fatti gravissimi a persone che, al di là delle responsabilità per i fatti commessi, peraltro spesso ancora da accertare, si vengono a trovare nelle mani dello Stato più da malati che da criminali e in condizioni di estrema fragilità.
Peraltro in questo caso il ragazzo, nell’immediatezza dei fatti per cui si trovava in custodia cautelare in carcere, aveva già tentato il suicidio”.
All’uomo il Tribunale aveva tolto, lo scorso dicembre, la potestà genitoriale. La moglie, dopo il ricovero, si era ripresa ed era stata dimessa.