Storia e memoria

Giornata della Memoria, il 27 gennaio a L’Aquila: la memoria è futuro

Giornata della Memoria, un 27 gennaio di riflessioni a L'Aquila. Giulio Della Pergola, Annina e Luigi Santomarrone sono solo tre delle vittime delle violenze naziste, ricordate dalle Pietre d'Inciampo presenti in città. L'ANPI, "Non mettere sullo stesso piano la Shoah con le terrificanti vicende di oggi".

Giornata della Memoria, un 27 gennaio di riflessioni a L’Aquila, in ricordo della Shoah. Giulio Della Pergola, Annina e Luigi Santomarrone sono solo tre delle vittime delle violenze naziste, il cui ricordo si staglia sotto il cielo dell’Aquila.
L’ANPI, “Attenzione a mettere sullo stesso piano la Shoah con le terrificanti vicende di oggi. Qualsiasi parallelismo è intollerabile”.

“La memoria è futuro”. Sabato 27 gennaio L’Aquila ricorda le vittime della Shoah. L’ANPI promuove una giornata di appuntamenti che si apriranno al mattino, con l’omaggio alle Pietre d’Inciampo, in Piazza Duomo. Sarà intenso lo spazio del ricordo: nel pomeriggio, a partire dalle ore 17, la comunità è invitata a vivere insieme un momento di riflessione nel corso dell’evento “La memoria è futuro”, che si terrà nella sala Benedetto Croce dell’Emiciclo. Per concludere, alle 18, la mostra “Anna Frank, una storia attuale”, in esposizione all’Emiciclo. Un ricordo che rivivrà anche attraverso la musica, con l’appuntamento previsto il giorno dopo, domenica 28 gennaio, al Ridotto del Teatro comunale, che ospiterà un Concerto multimediale per la Giornata della Memoria dal titolo “L’aria della libertà”, organizzato dalla Società dei Concerti Barattelli.

Ricordiamo che il 27 gennaio ricorre il Giorno della Memoria come stabilito da una risoluzione delle Nazioni Unite e recepito da una legge nazionale nel 2000, istituita al fine di ricordare la liberazione di Auschwitz, il ricordo della Shoah, delle leggi razziali, della persecuzione degli ebrei, dei deportati, prigionieri, uccisi, compresi gli oppositori politici, gli internati militari italiani e i lavoratori che avevano scioperato, nonché coloro che hanno messo a rischio la loro vita per salvarne altre e per proteggere i perseguitati. La memoria di tutto ciò è a fondamento dell’esistenza stessa dell’ANPI.

A L’Aquila il cammino del ricordo partirà dalla memoria di chi non c’è più, di chi ha perso la vita – e prim’ancora la libertà – lontano da casa, spogliato di tutto, in primis della propria dignità.
Il primo momento nel programma della Giornata della Memoria, infatti, ci dà appuntamento alle Pietre d’Inciampo, in Piazza Duomo. Autentici mosaici per la memoria. “Le pietre d’inciampo sono il più grande memoriale esistente, sono oltre 70mila quella apposte in Europa dalla fine della Guerra e sono testimonianza del sacrificio che le vittime delle persecuzioni razziali hanno subito. Riportando semplicemente nome, cognome, data di nascita e luogo in cui la vittima è vissuta, questo memoriale restituisce, attraverso pochi dati, umanità e dignità ai prigionieri dei lager, che di ciò venivano privati. Venivano spogliati di ogni cosa, rasati, veniva loro tatuato un numero sul braccio, numero che dovevano imparare a memoria in tedesco perché quella sarebbe stata la loro identità. Venivano umiliati e profanati. Le pietre d’inciampo cercano, allora, di restituire umanità a queste persone: quella stessa umanità che il nazismo ha voluto cancellare”, illustra al Capoluogo il presidente Anpi L’Aquila Fulvio Angelini.
A L’Aquila le pietre d’inciampo sono tre: in Piazza Duomo quella in memoria di Giulio Della Pergola, morto ad Auschwitz, in una camera a gas, il 6 febbraio 1944. Della Pergola aveva combattuto come volontario nella prima guerra mondiale e per questo fu insignito di una medaglia d’argento. Il 13 gennaio 1944 egli venne arrestato nel negozio che gestiva in piazza del Duomo all’Aquila: non fece più ritorno.
Le altre due pietre d’inciampo sono a Roio Piano, in memoria dei fratelli Annina e Luigi Santomarrone, di origini contadine. Furono deportati in seguito a delazione. Una sera del 1944 la Polizia fascista fa irruzione nella casa in cui vivevano con il marito di Annina, Nicola. Furono arrestati tutti e tre, con l’accusa di aver dato ospitalità a un militare inglese. Annina ed il fratello furono condannati a cinque anni di reclusione e deportati nel Reich, rispettivamente con destinazione Ravensbrück e Dachau. Non fecero più ritorno. 

locandina la memoria è futuro

Quest’anno, nel mezzo della guerra israelo-palestinese, il Comitato nazionale ANPI promuove una riflessione precisa: “È un errore gravissimo mettere sullo stesso piano, in occasione del giorno della Memoria, l’incommensurabile tragedia della Shoah e altre, pur terrificanti vicende del nostro tempo, a cominciare dall’inammissibile e vergognosa mattanza che l’attuale governo israeliano sta ininterrottamente compiendo, da più di cento giorni, nei confronti del popolo di Gaza, dopo il barbaro attacco di Hamas ai civili israeliani del 7 ottobre 2023. Radicalizzando le posizioni con questo intollerabile parallelo non solo si offende la memoria di milioni e milioni di ebrei sterminati dalla macchina di morte nazista, ma si danneggia pesantemente anche l’impegno per l’immediata cessazione dei bombardamenti su Gaza e per la ricerca di una soluzione politica al tragico conflitto in corso”. Fulvio Angelini, a tal proposito, aggiunge: “C’è il rischio o la tentazione di fare paragoni impropri, in quanto si sta consumando in questi mesi una tragedia di dimensioni gigantesche. Ma non bisogna mettere sullo stesso piano la Shoah con queste drammatiche vicende che, oggi come ieri, continuano a verificarsi. È importante mantenere separata la storia di queste vicende: solo in questo modo, si può essere solidali con le popolazioni che hanno sofferto o con quelle che oggi vivono queste sofferenze. Va sempre precisato, comunque, che la Shoah ha una sua unicità, ideologica, storica e, purtroppo, anche in termini di dimensioni”. 

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