Fresco vincitore degli Australian Open, Jannik Sinner è stato sui campi da tennis di Avezzano. E ha un segreto svelato dal suo coach: “Riposo e arrosticini”.
L’ultima volta di un italiano vittorioso al Grande Slam è stato nel 1976, con Adriano Panatta. Prima c’era riuscito solo Nicola Pietrangeli. Altra data memorabile per l’Italia, quella del 28 gennaio 2024, con un altro italiano, il giovane Jannik Sinner, che vince il suo primo Slam, aggiudicandosi gli Australian Open contro il russo Medvedev battuto in rimonta. D’altra parte, un paio di giorni fa aveva battuto in quattro set niente meno che Novak Djokovic, le speranze nel giovanissimo tennista italiano erano quindi più che fondate. “Un vittoria speciale, un torneo incredibile, due settimane fantastiche”, le prime parole dell’azzurro, che ha commosso augurando “a tutti i bambini di vivere questo sogno e di avere la libertà che mi hanno dato i miei genitori”.
Una vittoria incredibile che porta con sé anche un po’ di “sapore d’Abruzzo”. Nel 2014, poco più che bambino, Sinner era sul campo “Apolloni” di Avezzano per il Campionato italiano Under 13. Allora non immagina che dieci anni dopo sarà l’orgoglio italiano del tennis, anche perché – causa mal di stomaco – l’esperienza avezzanese non si conclude vittoriosa come gli Australian Open.
In questi anni Sinner ha scalato l’Olimpo del tennis, fino ad ottenere il suo primo Grande Slam a soli 22 anni. Ma come tutti i supereroi ha un segreto. Se Asterix usava la pozione magica per sbaragliare i Galli, a Sinner basta meno: riposo e arrosticini. È la ricetta “rivelata” dal suo coach, Simone Vagnozzi, in un’intervista a Leggo. Certo, se bastassero riposo e arrosticini per diventare campioni del calibro di Sinner, ce ne sarebbero a pioggia, e in gran parte abruzzesi, ma tanto basta per sentirlo più “vicino”. Grazie, Jannik!