Per la rubrica “Abruzzesi nel mondo”, Stefano Canzio, straordinario diplomatico e dirigente teramano.
L’Abruzzo non finisce mai di stupire, con i suoi personaggi, che si sono affermati in tutti i campi delle più elevate professioni, anche con esperienze uniche. Così il Dott. Stefano Canzio, nato a Giulianova (TE) il 22/07/1972, dove ha compiuto gli studi di base, per poi entrare all’Istituto Superiore “Cesare Alfieri” di Firenze e successivamente si è laureato in Scienze Politiche nel 1996, dopo partecipando al concorso di “Volontario” nella carriera diplomatica, entrandovi nel 1998. A seguire il corso di formazione professionale, presso l’Istituto Diplomatico, nell’anno seguente. Con questi titoli è arrivata la nomina di Segretario di Legazione, alla fine del 1999 e poi nel “Servizio Stampa ed Informazione”, con la promozione a Capo Segreteria dello stesso, fino alla fine del 2000. Da lì l’incarico a Vice Console in Venezuela, a Caracas, divenendone Console Generale fino al 2002.Il richiamo in Europa, in Turchia, ad Istanbul, come Console Generale, dove restò dal 2004 fino al luglio 2008. Da quella data il Dott. Canzio fu’ richiamato alla Farnesina, presso la D.G. “Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale”. Poi arrivò il ruolo presso la Segreteria Generale dello stesso ministero, partecipando a tanti eventi ed a corsi di aggiornamento. Dopo di questi il Consigliere Canzio dalla Segreteria Generale venne chiamato “fuori ruolo” dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel 2012. A seguire l’invio in Argentina, nella sua capitale Buenos Aires, come” Consigliere Commerciale”, confermato li presso l’Ambasciata d’Italia, dal 2013 al 2015. Nel 2016 il Servizio Diplomatico lo chiamò in Francia, a Parigi, come Consigliere politico, dove restò fino al 2017. La svolta per il Ministro plenipotenziario Stefano Canzio è arrivata nel 2022, con il “collocamento fuori ruolo” del MAECI, presso la società Atlantia Spa, in qualità di “Senior Advisor” del nuovo Presidente Giampiero Massolo. Questi con il Vice Alessandro Benetton, azionista di riferimento, all’inizio del 2023 ha ridisegnato gli assetti del gruppo, dopo la tragedia dei crolli del ponte Morandi di Genova e di Avellino, che l’hanno coinvolta come concessionaria. Tutti traumi profondi nel Paese, ancora aperti, che rappresentano un forte monito affinché si garantisca realmente la sicurezza e la piena manutenzione di tutte le opere pubbliche. Dal 15 marzo 2023 il gruppo Atlantia ha cambiato nome in “Mundys S.p.A”, aprendo, si spera, una nuova fase, senza certo cancellare il ricordo di tragedie nazionali, insieme alle altre, con tutte le sue vittime, che aspettano ancora giustizia. Certamente una nuova stagione per il gruppo internazionale, leader in 11 Paesi nella gestione di oltre 14mila Km di autostrade a pedaggio, oltre gli aeroporti, tra cui quello di Roma Fiumicino. Una società nata nel 1950, creata dall’IRI, per “favorire la ricostruzione industriale dopo la Seconda Guerra Mondiale”. Nel 1999 la sua privatizzazione, con l’entrata della famiglia Benetton, a pieno titolo, facendo nascere “Autostrade per l’Italia”, che diventò Atlantia nel 2007 ed nel 2023 Mundys S.p.a. Ora la holding industriale, ha lanciato il suo primo “Sustainability – linked bond”, con successo, per ben 750 Milioni di euro. Questo nuovo quadro di straordinaria complessità, non potrà certamente esaurirsi in una mera operazione di “restyling” di immagine, ma dovrà necessariamente innovare metodi e procedure d’azione e di responsabilità, a partire dai suoi dirigenti. Tra questi Stefano Canzio saprà fare la sua parte, alla luce della grande professionalità maturata in anni di diplomazia, prima ancora che come delegato di importanti realtà imprenditoriali, ricordando lui stesso che tra la fine del 2020 e l’aprile 2022 “sono stato temporaneamente distaccato dalla Farnesina presso la Fincantieri, protagonista assoluto della cantieristica mondiale, come “Senior Advisor” del Presidente Giampiero Massolo”, seguendolo con la sua nomina in Atlantia, fino ad oggi, anche nel nuovo gruppo internazionale. In tutti questi spostamenti e cambi di incarico- ha proseguito Stefano Canzio-” ho sempre portato con me la mia Città, Teramo, vera e propria ancóra dell’anima, assieme al Gran Sasso e allo spicchio di Adriatico, che bagna la nostra Provincia. Questi luoghi, i miei luoghi, continuano ad accompagnarmi ovunque vada nel mondo assieme al ricordo della mia famiglia, degli amici, di tutte quelle persone straordinarie, che li popolano e li rendono semplicemente straordinari”. Un diplomatico, che tra l’altro si è definito “specialista del generale, con un fondo di verità e in un mondo iperspecializzato, non è privo di sfumature sarcastiche, però con la capacità di svolgere analisi multifattoriali e multisettoriali, per fornire al Governo opzioni di policy, che tengano conto della complessità delle relazioni internazionali contemporanee”. Certamente come straordinarie sono le omonimie, con il nome di Stefano Canzio fino ad oggi, partendo dalla prima del genero di Giuseppe Garibaldi, che partecipò alla “Spedizione dei Mille”, come Generale. sposando la figlia Teresita e seguendo l’Eroe dei due Mondi, fino a Caprera, facendo della lealtà un valore unico e per fortuna ripetibile.
