Addio al regista Daniele Segre

Addio al regista Daniele Segre. Molto legato a L’Aquila, dove aveva realizzato un documentario sul sisma, era docente del Centro sperimentale di Cinematografia abruzzese.
È scomparso Daniele Segre, il regista della realtà. Molto legato a L’Aquila, nel 2015 aveva realizzato un documentario sul terremoto.
Nato ad Alessandria l’8 febbraio 1952, tra i suoi film più famosi ci sono “Morire di lavoro”, “Ragazzi di Stadio quarant’anni dopo”, “Lisetta Carmi un’anima in cammino” e “Nome di battaglia: donna”. Daniele Segre era un professionista attento, impegnato, sensibile, una persona di cinema completa, sapeva dirigere, scrivere, montare, fare lo scenografo, il fotografo, il produttore. Le sue opere sono state applaudite nei festival internazionali a cominciare dalla Mostra del Cinema di Venezia. E’ stato docente di Cinema nella realtà al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e, dal 2014, anche direttore didattico del corso di reportage della sede Abruzzo del Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema. L’ultima volta che era stato a L’Aquila risale al 2021, durante una rassegna all’istituto “D’Aosta”.

Aveva curato la direzione del documentario “L’Aquila, frammenti di memoria”, un percorso multimediale composto da testi, fotografie, registrazioni sonore e video, risultato del lavoro svolto dagli allievi del Corso di base di Reportage Audiovisivo della sede Abruzzo del Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema. Avevo affrontato un’azione di ricerca sulla città dell’Aquila concentrandosi sul tema della “memoria”, intesa come tensione emotiva e intellettuale di chi, avendo vissuto il terremoto e trovandosi nella condizione di testimone quotidiano della sua eredità, vuole mantenere un legame con la propria identità, frammentata dalla “deflagrazione” spaziale e relazionale innescata dal sisma del 6 aprile 2009.
La cerimonia funebre per Segre si terrà al campo terra del reparto israelitico presso il Cimitero Monumentale di Torino, corso Regio Parco 90, mercoledì 7 febbraio alle ore 10. Lo rende noto la società I Cammelli che aveva fondato nel 1981. “Daniele – scrive in una nota firmata dai familiari Marcella e Emanuele Segre – ha dedicato la sua vita al ‘cinema della realtà’, dando voce a emarginati e fragili e onorando personaggi che hanno segnato la storia. Fotografo, autore di film scomodi e provocatori, è stato ideatore di un inconfondibile linguaggio cinematografico di rottura con i canoni convenzionali. Insegnante esigente e stimato, ha introdotto al cinema sociale generazioni di studenti, trasmettendo loro perseveranza, passione e competenze tecniche. Sincero e coerente, intuitivo e curioso, dall’ironia tagliente, lo ricorderemo per la sua acutezza nel mettere in luce gli aspetti più profondi delle persone e per il suo costante impegno umano, civile e politico”.