Confida al collega di aver abortito, lui le chiede denaro, minacciandola di rivelare il suo segreto: condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione un impiegato 45enne.
Il Tribunale dell’Aquila ha condannato un uomo, impiegato di un’azienda privata, alla pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione per minacce ed estorsione nei confronti di una collega. Tra i due era nata un’amicizia che aveva portato la donna a confidarsi con l’uomo, rivelandogli di aver abortito nel 2010. Una scelta intima, di cui i familiari di lei non erano a conoscenza.
Qualche tempo dopo la rivelazione, il 45enne ha iniziato a chiedere del denaro alla donna, trovandosi in un momento di difficoltà. La collega non ha negato l’aiuto, come riporta Il Messaggero, ma quelle richieste di soldi sono diventate sempre più frequenti ed insistenti. Fino a quando la donna ha deciso di interrompere le erogazioni. Da qui la reazione dell’uomo.
L’imputato, secondo l’accusa, avrebbe iniziato a minacciare la collega non solo sull’ipotesi di rivelare il suo segreto, ma anche tirando in ballo possibili aggressioni fisiche. Stando a quanto ricostruito, era arrivato a scriverle fino a 50 messaggi al giorno. Minacce che hanno terrorizzato la parte offesa, che dal 2014 al 2017 aveva accettato di assecondare le richieste del 45enne.
L’uomo è assistito dal legale Gianluca Di Genova, la parte offesa dall’avvocato Roberto De Cesaris. L’imputato, oltre alla condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione, è stato condannato alla restituzione alla donna di 25mila euro, quali danni morali e materiali subiti.
