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Insegnanti precari senza stipendi da mesi, situazione estenuante

L'AQUILA - La protesta degli insegnanti precari: "4 o 5 mesi per ricevere lo stipendio, attesa lunga ed estenuante".

L’AQUILA – La protesta degli insegnanti precari: “4 o 5 mesi per ricevere lo stipendio, attesa lunga ed estenuante”.

La protesta degli insegnanti precari arriva anche a L’Aquila e coinvolge in tutta Italia un esercito di oltre 250.000 persone costrette a fare i conti con criticità di vario genere. In particolare i casi più gravi riguardano gli insegnanti impiegati in ogni ordine e grado di scuola, che accettano contratti brevi e brevissimi, di poche settimane se non addirittura di qualche giorno. La protesta è montata sul web nei gruppi della piattaforma ‘Noipa’ che gestisce i pagamenti dei pubblici dipendenti. Una disfunzione che si registra da lunga data, ma che quest’anno ha raggiunto dei picchi intollerabili. “Si dimentica che i supplenti non sono volontari e lavorano per vivere”, spiega al Capoluogo un insegnante precario che ha deciso di firmarsi “don Chisciotte” perché “è una lotta a armi impari, contro i mulini a vento!”.
“Come da 11 anni a questa parte, anche nella provincia aquilana ci sono Docenti/Supplenti che non ricevono regolare stipendio per il lavoro prestato all’interno dei plessi scolastici; una lunga ed estenuante attesa, a volte anche di 4/5 mesi, per ricevere il frutto in denaro per il proprio lavoro”

Il gap viene fuori da una diatriba tra il MEF (Ministero Economia e Finanze) ed il MIM (Ministero dell’Istruzione e del Merito) che dura da più di un decennio “e che vede complici i vari funzionari di settore nel continuare a fare questi ‘scherzi’ ai Docenti/Supplenti. Eh si, e nel clima carnascialesco di risa e battute, non potevano mancare i Sindacati di settore che vogliono scherzare anche loro sulla pelle degli insegnanti, tenendoli buoni con false promesse e delazioni governative. E i dirigenti delle scuole? Ma ci sono anche loro, ovviamente, che, pur sapendo quanto siano preziosi i Supplenti per il loro Istituto Comprensivo, fanno orecchie da mercante, e scherzano con la solita frase: “…tanto è come se li avessi in Banca, prima o poi te li danno!”… ed il povero supplente non può più essere padrone di mangiare quando vuole, di vestirsi se ha bisogno, o di pagare le bollette prima che gli stacchino la corrente ed il gas. Ma che bello questo scherzo! Uno scherzo che coinvolge all’incirca tremila supplenti docenti e supplenti ATA solo nella provincia de L’aquila. Come faranno a far mangiare i loro figli? Come faranno a non farsi staccare il gas? Come faranno ad essere padroni dei soldi guadagnati? Oggi questo scherzo costa alle casse dello Stato svariati milioni di euro ed una caterva di malcontento che si riversa nell’educazione e nell’apprendimento delle generazioni future…è proprio così, a Carnevale ogni scherzo vale!” Don Chisciotte.

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