Laura Ranalli, dalla Marsica testimone della cultura italiana in Polonia

Abruzzesi nel mondo, la diplomatica Laura Ranalli: dalla Marsica alla Polonia come Testimonial della cultura italiana.
Abruzzesi nel mondo, la diplomatica Laura Ranalli: dalla Marsica alla Polonia come Testimonial della cultura italiana.
Quando si sono analizzate le figure diplomatiche nate o di origine in Abruzzo, abbiamo rimarcato anche il ruolo emergente femminile, che hanno già ricoperto i vertici come SE.Maria Assunta Accili. Dietro di lei però ne avanzano altre, legate a tradizioni familiari come Beatrice Vecchioni e non, entrate nel mondo diplomatico, ognuna con un profilo di eccellenza. Cosi per la Dott.ssa Laura Ranalli, nata ad Avezzano(AQ), il 21 giugno 1976, la cui famiglia è originaria della vicino Collelongo, una porta del Parco Nazionale d’ Abruzzo, Lazio e Molise. Dopo gli studi superiori nella Marsica, è arrivata la Laurea a Roma, in Lettere, con indirizzo in Filologia Classica (Tesi in Letteratura greca antica), a seguire conseguendo un “Post Lauream”, in Relazioni Internazionali, presso il SIOI, sempre a Roma, che la vede ancora nell’Associazione dei suoi ex alunni. Nel 2000 arrivò il concorso vinto, per accedere alla carriera diplomatica, come Segretario di legazione, in prova, con l’accesso nel 2002all’Istituto Diplomatico, frequentando il corso di formazione professionale. Da lì la conferma del ruolo di Segretario di legazione, venendo inserita alla Farnesina, nella D.G. “Promozione e Cooperazione Culturale “(Uff.II), poi divenuta Secondo Segretario ed inviata in Polonia, nella sua Capitale Varsavia. A seguire il passaggio in Lituania, a Vilnius, nella frontiera baltica europea. Ma la Polonia, un Paese sempre più strategico, nell’ex Est Europa, era segnato nel suo destino, dopo la nomina a Consigliere di legazione e poi di Consigliere Commerciale, assegnata nella D.G. “Unione Europea “(Uff.VII),divenendo nel 2018 Capo Ufficio, in questa Direzione centrale del MAECI. Dal 19 ottobre 2020 il Consigliere Laura Ranalli è diventata Vice Capo Missione dell’Ambasciata d’Italia in Polonia, a Varsavia, assumendone a fine l’incarico di “Direttore ad Interim”, del suo prestigioso Istituto Italiano di Cultura fino ad aprile 2021. Attualmente il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia, invece, è il collega Fabio Troisi.
Una scelta imposta dalla stessa razionalizzazione dei ruoli della Farnesina, ma che in questo caso non poteva avere migliore candidata, vista la sua formazione universitaria di base. In tal senso si ripropone la riflessione di come la cultura italiana, assieme alla storia ed ai suoi valori democratici, rappresenti uno degli elementi cardini della nostra politica estera, insieme alla promozione del “Made in Italy“, sempre più apprezzato nel mondo ed anche in Polonia. Infatti da anni la presenza nel grande Paese delle imprese italiane ha dato un concreto contributo alla sua modernizzazione, con uno sviluppo impetuoso, specie grazie all’uso dei Fondi Europei. Ma “le Affinità Elettive” tra i due Paesi, hanno radici storiche, culturali e religiose profonde, in particolare con il ruolo svolto dalla Chiesa Cattolica e dal Pontificato di Giovanni Paolo II, per abbattere il regime comunista e tornare nell’alveo delle democrazie europee. Tutto questo anche dopo la sua stagione sovranista, che ora ha lasciato il passo al ritorno di un governo più integrato con l’Unione Europea. Per questo, ancor più si possono intensificare i rapporti culturali tra i nostri Paesi, anche con il prezioso lavoro degli Istituti di Cultura, che vede a Varsavia proprio la guida del Consigliere Laura Ranalli. In tal senso le sue azioni sono orientate a far conoscere la letteratura italiana, come evidenziato dalla recente traduzione in polacco de “L’Onorevole” di un maestro come Leonardo Sciascia. In più vanno evidenziati i rapporti positivi con la Regione Abruzzo, che lo scorso anno ha aperto un partenariato con la Regione polacca di Lodzkie, con un bilaterale tra i due Presidenti, M.Marsilio e G.Schreiber. La stessa storia ha legato i loro territori, in particolare durante il secondo conflitto mondiale, con la resistenza contro il nazi-fascismo, lungo la famigerata “Linea Gustav“, con il sacrificio di tanti militari polacchi, insieme ai partigiani della “Brigata Maiella“, guidata da Ettore Troilo. In tali commemorazioni, più volte è stato presente l’Ambasciatore SE. Anna Maria Anders, il cui padre generale, vi combatte’ nelle cruente battaglie campali che riposa con i suoi soldati, presso l’Abbazia di Montecassino. In più si deve anche ad un altro abruzzese, il giornalista e storico Marco Patricelli, pescarese di nascita, lo studio e la consulenza per saggi e documentari TV al riguardo. A lui è stata cosi conferita la massima onorificenza polacca, il primo italiano ad esserne insignito, come “BeneMerito”, dal Ministero degli Esteri di Varsavia, firmata dal Ministro Radoslaw Sikorski, nel 2010. Lo studioso della storia polacca Patricelli, ha dedicato diverse pubblicazioni, tra cui “Il Volontario“, sull’ incredibile figura del capitano polacco Witold Pilecki,” unico prigioniero volontario del lager di Auschwitz- è”, dopo anche l’altro libro “Lance di cartone“(Utet), sul “tormentato periodo della Polonia tra le due guerre mondiali”. E così scavando nella memoria si possono trovare le ragioni per rafforzare le relazioni storiche, con lo stesso gemellaggio nei rispettivi inni nazionali, fin dal 1797, scritti nella storica Reggio Emilia.
