Acquedotto del Chiarino, Alessandro Piccinini: 10 milioni dai Fondi di Coesione per il potenziamento

Alessandro Piccinini “La sottoscrizione dell’accordo sullo sviluppo e la coesione dà il via libera anche agli interventi, a lungo attesi, di potenziamento dell’acquedotto del Chiarino”.
Fondi Sviluppo e Coesione, Alessandro Piccinini: “Finanziato il potenziamento dell’acquedotto del Chiarino, 10 milioni di euro con effetto moltiplicatore”.
L’AQUILA – “La sottoscrizione dell’accordo sullo sviluppo e la coesione, grazie al lavoro del presidente Marsilio e della giunta di centrodestra, insieme al sindaco dell’Aquila Biondi, dà il via libera anche agli interventi, a lungo attesi, di potenziamento dell’acquedotto del Chiarino: ben 10 milioni di euro che consentiranno, tra le altre cose, di realizzare l’interconnessione con l’acquedotto a servizio dei comuni dell’Altopiano delle Rocche”. Lo fa sapere Alessandro Piccinini, fino all’ottobre scorso presidente della Gran Sasso acqua spa, candidato al Consiglio regionale nella lista di Fratelli d’Italia, nel collegio provinciale dell’Aquila. “Si tratta di un investimento di importanza capitale, perché verrà realizzata la nuova linea dell’acquedotto nella fascia di esproprio, accanto all’adduttrice esistente”, spiega Piccinini, “che consentirà di abbattere sui bilanci della Gran Sasso Acqua dei prossimi anni tutte le spese relative ai continui interventi di manutenzione sulle reti, nell’intero ambito a ovest della città dell’Aquila, con riflessi sui bilanci dell’azienda – e quindi sulle tasche dei cittadini – di straordinaria importanza”.
“Da non trascurare il risvolto economico per il territorio, a partire da quello occupazionale considerando che si tratta di un’opera di dimensioni importanti, che richiederà l’impegno di manodopera anche specializzata”, fa poi osservare Piccinini.
“I tempi di esecuzione saranno piuttosto rapidi considerando che non c’è bisogno di fare procedure di esproprio, visto che i terreni sono già nella disponibilità di Gran Sasso Acqua e si avranno benefici anche per la viabilità, considerando che le rotture richiedono interventi per i quali ogni volta bisogna scavare e poi richiudere. Il cronoprogramma”, conclude Piccinini, “prevede la progettazione entro l’anno e l’esecuzione durante il 2025 e il 2026”.