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Enrico Melozzi racconta Sanremo: Che palco straordinario

Enrico Melozzi racconta il suo 8' Sanremo: "La rivoluzione di Amadeus è straordinaria: chi verrà dopo di lui dovrà alzare l'asticella culturale per rendere il festival un vero palcoscenico internazionale".

La festa è finita e gli amici se ne sono andati: il sipario è calato sul 74’Festival di Sanremo, l’ultimo con la direzione Amadeus e il maestro e direttore d’orchestra teramano Enrico Melozzi è tornato a casa. “Adesso ci riprendiamo e poi si corre alla grande verso la Notte dei Serpenti. È stato bellissimo esserci, faticoso, ma semplicemente straordinario e, finalmente, il Festival è tornato a rappresentare uno dei palcoscenici musicali più importanti al mondo”.

Il maestro Enrico Melozzi ha diretto 4 giovani artisti: Ghali, vera rivelazione del Festival di Sanremo, Gazzelle, i Bunker44 che hanno portato una ventata di punk giovanile e Mr Rain. Non sono mancati i richiami all’Abruzzo: durante la serata finale il maestro ha “trasformato” la bacchetta in un arrosticino, mimando il gesto di mangiarla. Un modo simpatico per ricordare le sue origini, “Ma non dimentichiamo – dice nell’intervista al Capoluogo – che l’Abruzzo è molto altro: è una terra meravigliosa, ricca di storia, cultura, leggende, di musica soprattutto”. Non sono sfuggiti anche gli outfit “da Melozzi”: giacche sontuose, del suo stylist Luigi Bianchi, impreziosite da mantelli da Cavaliere di Malta, fatti realizzare per l’occasione.

Come è stato insomma questo Sanremo? “Angelina Mango – spiega – sa cantare molto bene la sua canzone, un pezzo orecchiabile e utile a mettere in mostra le doti di questa talentuosa ragazza. Anche Geolier è stato bravissimo, sarebbe stato un miracolo se avesse vinto una canzone in dialetto, ma ogni artista è stato straordinario, dal primo all’ultimo. Sul palco abbiamo avuto la possibilità di dirigere generi musicali diversi e multi generazionali che hanno avvicinato tutti! L’energia respirata in questi giorni è stata davvero pazzesca. È andato tutto benissimo, è stato tutto intenso, anche a livello emotivo: per me nella serata delle cover un momento che ha davvero meritato di essere vissuto è stato riportare sul palco Pino D’Angiò con la sua iconica ‘Quale idea’ insieme ai Bnkr44 che l’hanno resa esplosiva!”. Da anni infatti l’artista si era un po’ allontanato dalle scene a causa di diversi e importanti problemi di salute, ma è tornato in pista con alcune collaborazioni tra il 2021 e il 2022 e nel 2023 ha anche ripreso attivamente a partecipare ai tour. Quella del 9 febbraio è stata la prima volta di D’Angiò a Sanremo, diretto proprio da Melozzi.

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Al suo ottavo Festival, Melozzi in questi anni ha vissuto molto il cambiamento all’interno di una kermesse che si presentata come tra le più importanti del panorama internazionale. Come è stato vivere questo cambiamento all’interno del mondo della musica? “Questa rivoluzione voluta soprattutto da Amadeus è stata fantastica. Adesso, per chi verrà dopo, sarà fondamentale lavorare per alzare l’asticella culturale, facendo così di Sanremo un vero palcoscenico internazionale“.  

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Adesso quindi si lavora per la Notte dei Serpenti, l’evento tutto abruzzese ideato e realizzato dal maestro che ha visto allo stadio del mare di Pescara un’affluenza di 10 mila persone ad agosto scorso. Il concerto ha omaggiato tutto l’Abruzzo, dall’interno alla costa, creando un momento di straordinaria rilevanza culturale, raccontando la storia di un popolo e di un territorio in chiave diversa, quasi magica, “dialettizzando” la musica pop italiana.

Trasmesso a fine estate dalla Rai, oggi la prima edizione della Notte dei Serpenti è una playlist presente su Spotfiy e Apple Music. “Siamo alla ricerca di talenti (qui il form per proporre la propria candidatura) e non vediamo l’ora di poter svelare tutte le novità della seconda edizione”. La Notte dei Serpenti, un concerto folkloristico e sensazionale, con cui ha voluto dedicare all’Abruzzo una narrazione nuova e sinuosa – conta tantissime collaborazioni con artisti italiani e internazionali oltre a 16 album in studio pubblicati, 28 colonne sonore e 8 opere audiovisive

 

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