Bruno Vespa al Premio letterario Gioacchino Volpe, endorsement per L’Aquila Capitale della Cultura: “Oggi siamo pronti, L’Aquila se lo merita”.
“Terremoto 2009, allora si disse che per riconoscenza alla storia dell’Aquila dopo 10 anni sarebbe diventata Capitale della Cultura. Nel 2019 non eravamo pronti, ma oggi sì e vorrei ricordare a tutti quel vecchio impegno”. Così Bruno Vespa, giornalista, scrittore e conduttore televisivo, oggi a Roma per la presentazione del Premio letterario Giovacchino Volpe. Vespa, a margine della conferenza stampa, ha ricordato “quel vecchio impegno” che era stato preso con il capoluogo d’Abruzzo all’indomani dal sisma. Un endorsement importante per L’Aquila Capitale della Cultura 2026.
Per quanto riguarda invece il Premio letterario presentato oggi al Ministero della Cultura, Vespa ha sottolineato: “Da antico ammiratore dei miei conterranei Gioacchino Volpe e Panfilo Gentile, sono onorato che una sezione del premio sia dedicata a mio fratello Stefano, che io ho sempre considerato il giornalista più serio della famiglia circondato da una stima generale che si è manifestata prima e dopo la sua scomparsa assai prematura. Il modo migliore per onorarlo è istituire una borsa di studio per un giovane giornalista o un laureando che manifesti particolari capacità nello studio o nel racconto del mondo della sicurezza – ormai elemento dominante dell’interesse pubblico – al quale Stefano si era specializzato negli ultimi anni”.
Alla conferenza erano presenti anche i pronipoti di Gioacchino Volpe, Lidia Giannelli e Amedeo Volpe. Con loro, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, Gaetano Quagliariello, Presidente della Fondazione Magna Carta e membro della giuria del premio e l’editorialista del Corriere della Sera Antonio Polito. Gianni Letta, presidente della Giuria del Premio, ha inviato un messaggio per l’occasione.
