Asl1, servono sangue e plasma: donare salva la vita

L’attacco hacker subito dalla Asl1 ha rallentato le procedure per le donazioni di sangue e plasma. L’appello: giovani, donate
Donare sangue salva la vita. Per questo si ripetono gli appelli dei medici, affinché non si abbassi l’attenzione e si ricordi l’importanza di donare con costanza.
Nel 2023 alla Asl1 sono state raccolte mille sacche in meno rispetto al 2022 a causa dell’attacco hacker che ha colpito l’Azienda, rallentando inevitabilmente le procedure, ma l’attività di servizio non si è mai fermata. Ora serve soprattutto plasma: “Giovani, donate”.
Donazioni di sangue, qual è la situazione alla Asl1 dell’Aquila? Guardando agli ultimi due anni, “Nel 2022 siamo stati autosufficienti, abbiamo avuto quindi dati di produzione maggiori rispetto ai consumi. Nel 2023, invece, a causa del blocco informatico subito, non siamo riusciti a raggiungere l’autosufficienza. Si consideri, infatti, che nel nostro sistema tutto viene tracciato. Avendo dovuto fare tutto a mano, senza poter contare sui supporti informatici, le operazioni sono risultate molto più complesse. Per questo abbiamo prodotto circa 1000 sacche in meno rispetto al 2023, ma non abbiamo mai interrotto le attività di servizio: anzi, tramite una scrupolosa programmazione, ci siamo coordinati per non dover rinviare interventi”. Lo sottolinea alla redazione del Capoluogo la dottoressa Anna Rughetti, Responsabile del Centro Trasfusionale dell’Ospedale San Salvatore.
Le donazioni a L’Aquila, fortunatamente, non mancano, ma a creare squilibrio tra produzione e consumo nel Centro trasfusionale aquilano contribuisce l’elevata età media della popolazione. “Nelle fasce ultrasessantenni può esserci un maggior bisogno di supporto cronico a livello trasfusionale; mentre i donatori – mediamente più giovani – sono meno a fronte di un’età media che continua ad aumentare. Va considerato, poi, che si può donare al massimo quattro volte l’anno, ma al tempo stesso un paziente cronico può dover ricevere anche due sacche di sangue ogni due giorni. Questi fattori creano squilibrio e, dunque, un bilancio a volte negativo tra produzione e consumo di sangue”, specifica la dottoressa Rughetti.
Attualmente nella Asl1 dell’Aquila i donatori abituali donano 1,2 volte l’anno: “Qualora riuscissimo a raggiungere una media di due donazioni l’anno, sicuramente andremmo in esubero e potremmo, al bisogno, sostenere anche gli altri Centri trasfusionali. Sarebbe importantissimo – aggiunge Rughetti – che i giovani rispondessero numerosi ai nostri appelli. Noi cerchiamo di lavorare molto in questo senso, promuovendo eventi e iniziative che illustrino le modalità di donazione, soprattutto all’indirizzo degli studenti. L’importanza di donare va ricordata sempre. Soprattutto in virtù del fatto che oggi siamo particolarmente selettivi e che l’Azienda sanitaria, dovendo far fronte ad un aumento di patologie croniche per l’innalzamento dell’età media, può frequentemente avere importanti consumi di sangue. Promuovere la donazione del sangue tra i giovani, inoltre, educa a seguire uno stile di vita sano. Noi non facciamo donare nessuno che non possa. Seguiamo criteri molto chiari e severi, sia per l’arruolamento che per la sospensione – temporanea o definitiva – a tutela sia dei donatori che dei riceventi. Ciò perché il sangue, nel momento in cui viene donato, diventa automaticamente un farmaco e quindi deve essere assolutamente sicuro. Non è sufficiente la negatività dei test virologici. Anche per queste ragioni, oggi c’è meno sangue rispetto a una volta“.
A servire, oggi, è soprattutto il plasma. Lo sottolinea la dottoressa Rughetti: “Tengo a sottolineare che, tra una donazione di sangue e l’altra – per la quale occorre obbligatoriamente attendere un intervallo di tre mesi – il donatore potrebbe scegliere di donare plasma. Si tratta, in questo caso, di una donazione più leggera, che può essere ripetuta ogni 14 giorni e che viene effettuata sempre da un singolo accesso venoso. Per il plasma purtroppo non siamo autosufficienti, eppure ce n’è tanto bisogno. Preciso, infatti, che il plasma viene inviato alle industrie per la plasma-lavorazione, finalizzata alla produzione di medicinali emoderivati che servono per curare i pazienti a livello neurologico e per ulteriori patologie. L’autosufficienza di plasma si raggiunge per 18 kg prodotti ogni mille abitanti: noi siamo al di sotto degli 11 kg. Speriamo che il 2024 possa far aumentare le donazioni”.
Per avere maggiori informazioni su come donare, il centro trasfusionale può essere contattato al numero 0862368402