Cronaca

Crollo cantiere Firenze, acquisite le carte nella RDB di Atri

Crollo cantiere Firenze, aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e crollo colposo. La Polizia postale acquisisce documentazioni nella sede della ditta RDB di Atri

Crollo nel cantiere a Firenze, le indagini si concentrano sui materiali utilizzati  e sulle modalità di costruzione del supermercato di via Mariti. La Polizia postale acquisisce documentazioni nella sede della ditta RDB di Atri: sarebbe stata prodotta dalla ditta abruzzese la trave all’origine del crollo.

Aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e crollo colposo sul crollo nel cantiere di Firenze, avvenuto nella giornata di giovedì 15 febbraio. Quattro vittime accertate, ma si cerca la quinta: all’appello, infatti, manca il 56enne Bouzekri Rachimi, operaio marocchino di cui ancora non sono stati trovati i resti. Tra le vittime anche un operaio di origini abruzzesi, il teramano Luigi Coclite, 60 anni, che viveva nel Livornese.
Il crollo ha causato anche il ferimento di altre tre operai, ricoverati all’ospedale di Careggi.
Adesso partiranno le perizie finalizzate ad esaminare la qualità del materiale usato e la modalità di svolgimento delle attività di costruzione dello scheletro del supermercato. Come anticipato dal Capoluogo.it c’è una ditta abruzzese, la RDB di Atri, tra le società impegnate nel cantiere crollato. 
Alfonso D’Eugenio, amministratore delegato della ditta, ha dichiarato: “La Magistratura ci ha proibito di rilasciare dichiarazioni. Noi, ad oggi, non siamo indagati e non sappiamo niente della situazione”. Tuttavia, sabato alla RDB di Atri sono arrivati gli agenti della Polizia Postale dell’Aquila per acquisire la documentazione relativa all’appalto con Esselunga.

Risulta da prime verifiche compiute che per alcuni operai stranieri vi fosse una condizione di irregolarità circa la loro presenza sul territorio nazionale, detto questo diverso è il discorso per quanto riguarda le posizioni contrattuali e quant’altro” oggetto di successivi accertamenti. Così il procuratore capo di Firenze Filippo Spiezia sul cantiere di via Mariti. Spiezia fa riferimento agli accertamenti che “si sono limitati a un dato di mera corrispondenza tra la posizione di queste persone e il rispetto delle norme sull’ingresso nel territorio nazionale”.
Sulla dinamica del crollo nel cantiere di via Mariti è prematuro dire qualcosa“, ma “il dato molto empirico che ci siamo fatti da un primo sopralluogo è che vi fossero diverse criticità, che abbiamo constatato nel momento in cui ci siamo portati nel cantiere”, ha detto il procuratore  nell’incontro con i media, senza voler aggiungere altro rispetto alle condizioni del cantiere.

A quanto risulta dai primi riscontri, la RDB di Atri aveva in consegna l’area di cantiere in cui si è verificato il crollo: gli operai dell’azienda di Atri avevano iniziato giovedì a sistemare la trave che ha ceduto, ma dovevano concluderne il fissaggio: mentre il giorno successivo – cioè il venerdì in cui si è verificato il crollo – il personale di un’altra ditta sarebbe entrato nell’area e avrebbe iniziato a gettare il cemento sul solaio all’ultimo piano. All’improvviso il disastroso crollo. La ricerca degli operai coinvolti è stata ostacolata dall’assenza di un elenco preciso di chi lavorasse nel grande cantiere, aperto 3 anni fa per la realizzazione di un supermercato del gruppo Esselunga: tanto che ad indicare il coinvolgimento di una quinta persona sono stati capo cantiere e colleghi. Sul cantiere vanno avanti le operazioni di ricerca e rimozione. I vigili del fuoco lavorano senza sosta.

La Asl: ‘A gennaio verifica in cantiere, nessun rilievo’

“Questa è classificata come una grande opera perché ha un volume economico importante. In questi casi c’è un monitoraggio molto frequente, la nostra ultima verifica era stata condotta il 12 gennaio scorso e non aveva dato luogo a rilievi. Ce ne erano state altre precedenti perché c’è una sistematicità di controllo molto frequente”. Lo ha detto Renzo Berti, direttore del dipartimento prevenzione dell’Asl Toscana Centro, in merito ai controlli al cantiere di via Mariti a Firenze, dove giovedì scorso si è verificato il crollo che ha travolto 8 operai: quattro le vittime e ancora un disperso, oltre a tre feriti. “In generale – ha aggiunto Berti – i subappalti sono uno strumento che consente di realizzare una maggiore efficienza delle attività e anche una maggiore rapidità di svolgimento. Non è detto che il subappalto in sé sia il male, può accadere che ci siano subappalti fatti con un criterio non adeguato. Ma su questo non abbiamo rilevato niente“.
Secondo quanto appreso la prossima verifica della Asl sarebbe stata in programma a marzo.

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Foto di Ansa

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