Emilio Ciammetti investito al Cermone, la sentenza: “Il finanziere contribuì all’incidente”

19 febbraio 2024 | 11:43
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Emilio Ciammetti investito al Cermone, la sentenza: “Il finanziere contribuì all’incidente”

Sono destinate a far discuterete le motivazioni alla base della sentenza che ha condannato l’investitore di Emilio Ciammetti a 3 anni e 4 mesi di reclusione. “La vittima a un certo punto ha proseguito in diagonale, abbandonando le strisce”. 

Sono destinate a far discuterete le motivazioni alla base della sentenza che ha condannato l’investitore di Emilio Ciammetti, il finanziere in pensione del Soccorso Alpino della Guardia di finanza, a 3 anni e 4 mesi di reclusione. “La vittima – riporta la sentenza – nell’attraversare il tratto di strada sulle strisce pedonali, a un certo punto ha proseguito in diagonale, abbandonando le stesse strisce”. 

“Il finanziere investito contribuì all’incidente”, per questa motivazione, stabilita dal giudice nella sentenza, la pena per Valentino Cervelli, che l’8 marzo 2021 investì e uccise Emilio Ciammetti al Cermone, è di soli 3 anni e 4 mesi di reclusione. Come riporta Il Messaggero, “La condotta di guida dell’imputato è stata la causa del sinistro stradale e questo risulta in via del tutto inequivocabile data la velocità oltre i limiti e l’assenza di frenata“. Eppure, per il Tribunale dell’Aquila anche lo stesso pedone avrebbe contribuito per un terzo nell’incidente in cui perse la vita.

Rabbia e incredulità tra i familiari. L’incidente in cui perse la vita Emilio Ciammetti suscitò grande dolore anche perché il 61enne, Ciammettò per colleghi e amici, aveva speso la sua vita cercando di salvare quelle degli altri. L’investitore, il 45enne fabbro di Barete Valentino Cervelli, assistito dall’avvocato Guglielmo Santella, era alla guida di una Bmw Serie 3 Touring quando investì Ciammetti, l’8 marzo di tre anni fa, al Cermone. Ciammetti stava attraversando la SS80 per acquistare fiori da regalare ai propri cari in occasione della Festa della Donna. Sull’imputato pendeva l’accusa di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso e della guida sotto l’effetto di droga. Quest’ultima aggravante, tuttavia, non è stata riconosciuta dal giudice, poiché “il dibattimento non ha consentito di superare il dubbio che la presenza di droghe nel sangue non corrispondesse ad un effettivo e presente stato di alterazione”.

I familiari di Ciammetti sono rappresentati dal legale Antonello Bonanni. Si legge ancora nella sentenza, “La vittima nell’attraversare il tratto di strada sulle strisce pedonali, a un certo punto ha proseguito in diagonale abbandonando le stesse strisce, volgendo le spalle nel senso di marcia della corsia da lui in quel momento occupata, che non gli ha consentito di avvedersi dell’altrui condotta pericolosa, quella appunto posta in essere dal Cervelli”. Emilio Ciammetti fu urtato di spalle e scaraventato per circa 12 metri: per lui non c’era stato nulla da fare.