Sant’Eleuterio per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 20 febbraio.
Il 20 febbraio ricorre la memoria di Sant’Eleuterio. Non ci sono notizie certe circa la vita del Santo: la tradizione vuole che Eleuterio, in franco Lehire, nacque a Tournai da Blanda e da Sereno, un nobile gallo-romano che possedeva molte terre a Tournai e nel villaggio di Blandain. Si era convertito al cristianesimo al tempo della predicazione di San Piatone e aveva donato il terreno su cui sorse la cattedrale di Notre-Dame di Tournai; si colloca la sua data di nascita intorno al 456 e di morto nel 531. In quest’epoca la Gallia, già terreno di migrazioni barbariche dei Burgundi e dei Visigoti, fu conquistata dai Franchi di re Clodoveo. E alla conversione del sovrano si lega la figura di Sant’Eleuterio: infatti, la leggenda narra che proprio lui contribuì a conquistare Clodoveo al cristianesimo, operando insieme alla regina Clotilde, venerata come santa, e a San Remigio, vescovo di Reims. Eleuterio fu eletto vescovo di Tournai nel 484. Pur mancando testi che diano una testimonianza storicamente sicura sulla sua attività di missionario, aneddoti sulla sua vita e sul legame con il re dei Franchi sono riportati in una agiografia attribuita a San Medardo, suo coetaneo e compagno di giochi in tenera età, che gli predisse la nomina all’episcopato. La diocesi di Tournai era il più importante centro cristiano del nord della Francia, soprattutto da quando, dopo la conversione del re Clodoveo, tutto il popolo franco si accostò al battesimo sull’esempio del loro sovrano, dopo la vittoria sugli Alemanni a Tolbiac. Durante i suoi pellegrinaggi a Roma, nel 501 ebbe in dono dal Papa Simmaco alcune reliquie di Santo Stefano e di Santa Maria Egiziaca, che condusse con sé in Gallia: al suo passaggio, si raccolse una gran folla di fedeli che scorsero distintamente due cerchi luminosi attorno ai pii resti. Sant’Eleuterio morì nel 531 per mano di una banda di eretici, di cui era stato strenue oppositore: fu assalito all’uscita dalla chiesa e colpito ripetutamente con bastoni e verghe.
Alla sua morte fu seppellito nella chiesa di Blandain, dove restò fino alla fine del IX secolo, quando venne traslato nella cattedrale di Notre-Dame a Tournai, a seguito di una visione di una pia donna di Roubaix: il Santo in sogno le aveva chiesto di recarsi dal vescovo Heidilon o Hédillon per ottenere di essere riportarlo nella sua città natale. Nel 1247 le reliquie furono sistemate in una nuova cassetta d’argento. Nonostante i periodi travagliati delle guerre di religione del XVI secolo, riuscirono a scampare alla furia degli Ugonotti, come pure alla Rivoluzione francese, quando furono nascoste in in un’abitazione di Tournai. Qui rimasero fino al 1802, quando il vescovo François-Joseph Hirn con una solenne cerimonia, le riportò in cattedrale. Nelle raffigurazioni iconografiche Sant’Eleuterio viene talvolta rappresentato nell’atto di confessare re Clodoveo. Tra i suoi attributi si ricorda la veste vescovile, il bastone pastorale, la verga e il flagello con cui subì il martirio; inoltre è presentato con una piccola chiesa poggiata sulla mano aperta, a ricordare il suo ruolo di rifondatore della diocesi di Tournai.
