Fonici e trascrittori forensi, continua la protesta: assemblee e volantinaggi a L’Aquila e Pescara

Tornano a protestare i fonici, trascrittori forensi e tutti i lavoratori impiegati nell’appalto del Ministero della Giustizia per il servizio di documentazione degli atti processuali.
Tornano a protestare i fonici, trascrittori forensi e tutti i lavoratori impiegati nell’appalto del Ministero della Giustizia per il servizio di documentazione degli atti processuali.
Dopo la manifestazione nazionale del 18 gennaio scorso, i fonici, trascrittori, stenotipisti e data entry continueranno la loro azione di sensibilizzazione e protesta nel corso di questa settimana, con presidi, volantinaggi e assemblee. Nella giornata di domani, le iniziative saranno nei pressi dei Tribunali di L’Aquila e Pescara.
“Anche in Abruzzo il 22 Febbraio come Filcams Cgil Abruzzo Molise saremo dalle 10.00 alle 12.00 davanti ai tribunali dell’Aquila e Pescara, per ribadire che in assenza di risposte immediate da parte del Ministro, proseguiranno le azioni di lotta e rivendicazione sindacale” scrive in una nota Vincenzo Quaranta, della Filcams Cgil.
“Dopo lo sciopero nazionale del 18 Gennaio 2024, in cui siamo scesi in piazza a Roma come Filcams Cgil al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati nell’appalto del Ministero della Giustizia, abbiamo chiesto un incontro al Ministro Nordio, insieme a Fisascat e Uiltrasporti, finalizzato ad avere un confronto sulle ragioni della nostra protesta.
Ad oggi però dobbiamo riscontrare che non abbiamo avuto nessuna risposta dal Ministro e dagli Uffici del Ministero della Giustizia” precisa Quaranta.
“Le richieste che portiamo avanti da mesi sono relative all’internalizzazione che preveda l’assunzione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori dell’appalto, nessuno escluso; confronto e chiarezza rispetto alle modalità di attuazione della Riforma Cartabia; erogazione di percorsi di formazione direttamente da parte del Ministero relativi alle nuove modalità di svolgimento dei servizi; attivazione di un tavolo di contrattazione sulla situazione attuale dell’appalto e sulle future scadenze, mettendo al centro sempre la garanzia dei livelli occupazionali e salariali dei lavoratori”.
In questo momento “rileviamo la gravità dell’assenza di risposte nei confronti di lavoratrici e lavoratori che, invece, dopo anni di precarietà e mancato riconoscimento delle professionalità con la quale assicurano l’efficace funzionamento della Giustizia nel nostro paese, meritano considerazione e stabilità occupazionale” conclude la nota.
