Fonici e trascrittori forensi precari, continua la protesta: Noi parte del sistema Giustizia

La protesta dei fonici e trascrittori forensi davanti i tribunali abruzzesi: “Un esercito di precari da oltre 20 anni. Senza contratti stabili non viene riconosciuta la nostra professionalità”.
Non si ferma la protesta dei fonici e trascrittori forensi che hanno manifestato anche a Pescara e L’Aquila, come in tutta Italia, per richiedere un contratto giusto e equo dopo tantissimi anni di onorato e attento servizio. Si tratta di figure fondamentali all’interno del comparto giustizia, precari da sempre.
“Dopo lo sciopero nazionale del 18 Gennaio 2024, in cui siamo scesi in piazza a Roma come Filcams Cgil, al fianco delle lavoratrici e lavoratori impiegati nell’appalto del Ministero della Giustizia per il servizio di documentazione degli atti processuali, abbiamo chiesto un incontro al Ministro Nordio, insieme a Fisascat e Uiltrasporti finalizzato ad avere un confronto sulle ragioni della protesta”. Questa la nota con cui Filcams Cgil aveva annunciato presidi in tutta Italia in questa settimana, di cui due in Abruzzo davanti ai Tribunali di L’Aquila e Pescara. I fonici, i trascrittori forensi e tutti i lavoratori impiegati nell’appalto del Ministero della Giustizia per il servizio di documentazione degli atti processuali sono figure indispensabili del comparto, senza di loro l’udienza non può avere luogo. Il compito è delicatissimo e pieno di responsabilità: ascoltano e trascrivono le testimonianze che sono gli elementi essenziali in tutti i processi civili e penali. Precari da anni – alcuni da più di 20 – adesso non ci stanno più: chiedono di essere stabilizzati, come è giusto che sia. Perché essere precari, da sempre, porta con sé il mancato riconoscimento della professionalità dell’individuo.


“La competenza e la professionalità che dimostrano ogni giorno le lavoratrici e i lavoratori del comparto – si legge ancora nella nota di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti – meritano condizioni di lavoro migliori, più stabilità e soprattutto maggiore riguardo da parte del Ministro che continua a sottovalutare la delicatezza del servizio che questi lavoratori svolgono”.
In Abruzzo le figure di questo comparto che si trovano in una situazione delicata e difficile sono circa 200, di cui 10 operanti su Pescara. “Parliamo di persone che operano in questo settore da oltre 20 anni e non sono mai stati stabilizzati, passando da un contratto all’altro a seconda delle ditte che ci assumono”, spiega Debora Di Lauro, di Filcams Cgil. Matteo Fasciani, fonico professionista: “Noi chiediamo semplicemente di essere innanzitutto ascoltati, visto che non lo fa nessuno, e di avere dei contratti adeguati perchè facciamo parte di un sistema importante, come quello che ruota intorno alla giustizia, e vogliamo essere trattati come tali. Con dignità”.