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Tutti i Santi giorni, 24 febbraio: si ricorda Sant’Etelberto

"Tutti i Santi giorni" del 24 febbraio: San'Etelberto del Kent.

“Tutti i Santi giorni” del 24 febbraio: San’Etelberto del Kent.

Il 24 febbraio si ricorda Sant’Etelberto del Kent. Viene identificato come Etelberto, Ethelbert, o anche come Æthelbert o Aethelberht o Aibert o Edilbertus. Figlio di Eormenric, nato intorno al 552, secondo la Cronaca Anglosassone – una collezione di annali in inglese antico che racconta la storia degli Anglosassoni, risalente alla fine del IX secolo – successe al padre sul trono del Kent probabilmente intorno al 590. Il peso politico di Etelberto fu accresciuto dal matrimonio con Berta, figlia del merovingio Cariberto, re dei Franchi, unione che gli procurò l’alleanza con la più grande potenza europea del tempo. La condizione posta perché si celebrasse il matrimonio era che alla sposa venisse concessa la libertà di continuare a professare la religione cristiana e potesse essere accompagnata dal vescovo di Letardo, suo cappellano, che di certo ebbe un ruolo determinate alla conversione del sovrano. Visto il clima di tolleranze del Re del Kent, nel 597 il pontefice San Gregorio Magno inviò dei missionari per una più efficace evangelizzazione dei popoli anglosassoni. Sant’Agostino di Canterbury giunse sull’isola di Thanet nel 597 e il sovrano lo incontrò per la prima volta sotto una quercia: legato a un’antica superstizione, temeva infatti che entrando con loro in luogo chiuso i cristiani lo avrebbero potuto ingannare per mezzo di arti magiche.

Sebbene Etelberto sia stato battezzato non prima del 601, in quegli anni furono fondate numerose chiese e convertite migliaia di persone, donati terreni per la nuova sede episcopale di Canterbury e indotto anche un Sinodo. Il Re, inoltre, instituì nel Kent il primo codice legislativo anglosassone scritto, basato sulla Lex Salica di Clodoveo, nel quale era prevista tra le norme anche la protezione della Chiesa.
Dopo la morte, avvenuta tra il 616 e il 618, Sant’Etelberto fu sepolto accanto alla moglie Berta, anch’essa venerata come santa, nella cappella di San Martino del monastero dei Santi Pietro e Paolo in Canterbury. Nonostante la mancata ufficializzazione del culto, che sino al Medioevo rimase circoscritto a Canterbury, fino alla Riforma Protestante dinnanzi alla loro tomba fu sempre presente una candela accesa. Oggi Sant’Etelberto del Kent è invece ricordato dal Martyrologium Romanum nell’anniversario della sua morte per il ruolo svolto nella reintroduzione del Cristianesimo in Inghilterra.
Nell’arte è raffigurato con gli attributi tradizionali del sovrano, la corona e lo scettro.

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