Pescara, in bilico sul balcone minaccia il suicidio: “È una richiesta d’aiuto”

PESCARA – Ha passato già due notti in bilico sul parapetto del balcone, minacciando il suicidio. Mediatori al lavoro.
PESCARA – Ha passato già due notti in bilico sul parapetto del balcone, minacciando il suicidio. “È solo e confuso, ha bisogno di aiuto”, mediatori al lavoro insieme alla dottoressa endocrinologa che lo ha seguito nella transizione di genere.
Dal primo pomeriggio di mercoledì 28 febbraio un giovane di 23 anni è rimasto in bilico sul parapetto del balcone del suo appartamento di Pescara, minacciando il suicidio. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, ma fino ad ora il ragazzo è rimasto nella pericolosa posizione per tantissimo tempo. Sul posto la polizia, anche con una squadra di negoziatori, mentre i vigili del fuoco hanno montato due gonfiabili sotto il balcone; pronta anche un’ambulanza medicalizzata. Nonostante il robusto dispiegamento di forze per i soccorsi, resi ulteriormente complicati dalla presenza di un pitbull, il giovane è rimasto in bilico sul balcone per tutto questo tempo e ha voluto parlare con la dottoressa Amalia Staffilano, l’endocrinologa che ha seguito il suo percorso di transizione di genere. “Ha voluto parlare con me – ha spiegato senza ulteriori commenti la dottoressa a IlCapoluogo.it – perché sa che non lo giudico; è molto confuso e ha bisogno di aiuto. Fortunatamente i mediatori della polizia sono bravissimi e stanno facendo un lavoro straordinario”.
Proprio il percorso di transizione di genere potrebbe essere il motivo scatenante del gesto, considerato che lo stesso giovane ha chiesto la velocizzazione dell’iter per i nuovi documenti, anche se – rassicurato in tal senso – non ha comunque acconsentito a farsi soccorrere. Da quanto si apprende il giovane ha da poco perso la madre e non ha rapporti con il padre, nel mentre ha portato a termine il percorso di transizione di genere che deve avergli causato disagi personali e sociali. Su questo aspetto la dottoressa Staffilano non vuole commentare, ma si limita a sottolineare: “Se qualcuno lo vede così, in piedi su quel balcone da tantissime ore, può pensare che si tratti di un folle, ma è solo una richiesta di aiuto, è una persona sola che ha bisogno di affetto e comprensione, come tutti”.
