Sant’Agnese di Boemia per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 2 marzo.
Il 2 marzo si commemora Sant’Agnese di Boemia. Figlia del sovrano boemo Premysl Otakar I e della regina Costanza, Agnese nacque a Praga nel 1211. Fu allevata dalla prozia duchessa di Slesia, la celebre Santa Edvige, che l’accolse nel monastero cistercense di Trzebnica e le insegnò i primi elementi della fede cristiana. Nel 1220, essendo promessa sposa di Enrico VII, figlio dell’imperatore Federico II di Svevia, fu condotta a Vienna presso la corte del duca d’Austria, dove visse sino al 1225 rimanendo sempre fedele ai principi e ai doveri della morale cristiana. Colpita dal messaggio di Francesco d’Assisi, maturò la sua vocazione religiosa: rescisso il patto di fidanzamento, ritornò a Praga ove poté dedicarsi ad una più intensa vita di preghiere e di opere caritative. Nella città boema Sant’Agnese fondò il primo convento di Frati Minori della regione, con annesso un ospedale per i poveri: per la sua gestione, creò una confraternita laicale – l’Ordine dei Crocigeri della Stella Rossa – che nel 1237 venne elevata dal pontefice al rango di ordine religioso. Allo stesso tempo diede vita al monastero di San Francesco per le Sorelle Povere o Damianite, ove lei stessa entrò l’11 giugno 1234, giorno di Pentecoste e di cui ben presto divenne badessa. Le memorie biografiche testimoniano l’ardore della sua carità verso Dio e verso il prossimo; la Santa nutrì sempre un profondo amore per la sua patria che beneficiò con opere caritative, nonché consigliando i sovrani affinché si evitassero conflitti di ogni sorta e promuovendo la fedeltà alla religione cattolica. Negli ultimi anni di vita la vergine sopportò con immutata pazienza le avversità che colpirono lei, la famiglia reale e l’intera Boemia, causate da un nefasto conflitto sfociato nell’anarchia, acuito dalle calamità naturali che si abbatterono sulla regione ridotta in carestia. Sant’Agnese di Boemia si spense nel suo monastero il 2 marzo 1282. Numerosi miracoli furono attribuiti all’intercessione della principessa defunta, ma il culto tributatole sin dalla morte ebbe il riconoscimento papale solo il 28 novembre 1874 con decreto del Beato Pio IX; infine, Papa Giovanni Paolo II la canonizzò il 12 novembre 1989.
Dal punto di vista iconografico, Sant’Agnese viene comunemente raffigurata nell’abito bigio tipico dei Francescani; sul capo è cinta da una corona, a ricordo delle sue origini regali. Per l’opera di fondatrice di monasteri e conventi nella regione della Boemia, nelle immagini che la ritraggono reca in mano il modellino di una chiesa; in altri dipinti, come in quello del Maestro dell’altare di Nicholas Puchner, è rappresentata mentre presta cure agli ammalati in ospedale, in memoria di quello da lei fondato a Praga.
