Abruzzesi nel mondo

Abruzzesi in Sudafrica, il pioniere Carmine Angelucci da Castelfrentano

Gli abruzzesi che in Sudafrica hanno acceso la luce, la storia del pioniere Carmine Angelucci da Castelfrentano. 

Gli abruzzesi che in Sudafrica hanno acceso la luce, la storia del pioniere Carmine Angelucci da Castelfrentano.

Quando si dice Paese che vai abruzzese che trovi, non è un’invenzione giornalistica, ma una realtà anche in terre lontane come il Sudafrica. Questa ha sofferto per decenni il dramma della segregazione razziale da parte della minoranza bianca sulla maggioranza nera, con la lotta simbolo di Nelson Mandela ed il suo “African National Congress”. Mandela dopo ventisette anni in carcere vinse le elezioni, nel 1994, divendendo Presidente. Una svolta, non senza limiti e contraddizioni, che però ha portato il grande e ricco Paese a sviluppare un nuovo modello di sviluppo socio-economico, dentro il gruppo dei Paesi aderenti al Brics. Ebbene anche lì esiste una minoranza abruzzese che si è affermata, non più solo come emigrazione storica, ma sempre più come imprenditori e professionisti, già descritta con la figura dell’avvocato Maurizio Mariano, nato a Johannesburg nel 1964, da genitori originari del chietino, ora influente professionista, anche nell’A.N.C., partito da sempre al governo nel Paese e rappresentante dell’H.I.P. (Alliance Italian Section), attivo nello stesso CRAM, che raggruppa alcune migliaia di abruzzesi lì presenti.
Tra essi certamente un’altro esponente più noto da citare è Carmine Angelucci, anch’egli di origini teatine, dal borgo di Castelfrentano, che si è affermato come grande imprenditore nelle reti elettriche del Paese (oltre 12 mila chilometri), che hanno illuminato ed unito il grande Stato.

Un successo che però non gli ha fatto dimenticare le sue origini. Angelucci, infatti, da anni è un autorevole membro del Comites e Presidente dell’Associazione Regionale degli Abruzzesi in Sudafrica, nonché nominato nel 2004 Cavaliere dal Presidente della Repubblica C. A. Ciampicon, l’Onorificenza dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana. Accanto ai due, come sottolineato più volte dal decano dei nostri giornalisti, Goffredo Palmerini, un altro da citare è: “..Mario Di Cicco, componente del Cram, ingegnere, ex ufficiale della Marina Sudafricana e già Presidente del Circolo italiano”. “Hanno sede a Johannesburg, ma con attività in tutto il Sudafrica, le società Martini Brescia, Dino Martini, Fratelli Valente, nel settore delle grandi reti civili, dirette da imprese di Rovere (L’Aquila), quindi Lamberto Carnicelli di Ovindoli (L’Aquila), Antonio Di Loreto di Castelfrentano, nelle costruzioni di reti elettriche è Beniamino Di Zio di Loreto Aprutino (Pescara), nella meccanica di precisione. Nella grande ristorazione, con una diffusa catena d’esercizi, il gruppo Mastrantonio, diretto da Gianni Mariano di Pescara. A Durban ha sede l’impresa Buccimazza, a Cape Town l’impresa Colarossi, entrambe di Rocca di Mezzo (L’Aquila)..” Infine, notissima è la più grande zecca privata del Paese, guidata da Eustachio Pagliari, il cui nome richiama il suo paese d’origine, Scanno, uno dei centri tradizionali dell’arte orafa abruzzese, famosa nel mondo.

Un legame tra Italia e l’Abruzzo, quello con il Sudafrica, che ricorda anche il duro internamento nei diciotto campi di prigionia allestiti dagli inglesi, che accolsero migliaia di soldati italiani catturati nella campagna d’Africa, di cui 252 riposano ancora nel cimitero militare italiano di Zonderwater, con accanto il museo storico curato dall’ing. Emilio Coccia. Un forte intreccio di storia, con avvenimenti di eroismo e di sacrifici, che tengono insieme una comunità stimata ed operosa come quella abruzzese, che ha avuto la forza di affermarsi, integrandosi meglio in una società complessa e multietnica, con esempi luminosi di imprenditori come Carmine Angelucci.
Questi, tutte le volte che ritorna nel suo borgo natio, ne vuole respirare le sue tradizioni, usi e costumi, che lo riportano ai ricordi della sua infanzia. Ma il suo cognome, tanto diffuso nel nostro Abruzzo, non solo costiero, si è consolidato anche nella terra sudafricana nel nuovo secolo. Così come lo studio dell’Avvocato Mariano con il suo team, ora nella guida per visitare ed investire in Sudafrica, c’è anche il Dottor Guido Angelucci, a Cape Town, che accompagna gli italiani per conoscere questo Paese pieno di risorse e di opportunità. Un servizio puntuale di consulenza e d’assistenza “immigratoria personalizzata”, anche da remoto ed in italiano, su tante problematiche da conoscere prima di entrare in Sudafrica, a partire dai molti turisti europei che intendono godersi le straordinarie bellezze naturalistiche e paesaggistiche che può offrire una “Nazione Arcobaleno”, come fu definita dall’Arcivescovo Desmond Tutu, Premio Nobel per la Pace – ricevuto nel 1984 – per il suo impegno contro l’Apartheid.

“…Quel senso ospitale che è in noi, un po’ dovuto alla conformazione di una terra isolata…”  “…Bisogna prenderci come siamo, gente rimasta di confine (a quale stato o nazione? O, forse, a quale tempo?), con una sola morale: il lavoro. E con le nostre Madonne vestite a lutto e le sette spade dei sette dolori ben confitte nel seno. Amico, dell’Abruzzo conosco poco, quel poco che ho nel sangue.” – Ennio Flaiano.

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