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L’Aquila Capitale della Cultura, l’appello di Pier Luigi Sacco: Le aree interne possono diventare i veri laboratori di innovazione tecnologica

4 marzo 2024 | 18:31
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L’Aquila Capitale della Cultura, l’appello di Pier Luigi Sacco: Le aree interne possono diventare i veri laboratori di innovazione tecnologica

L’appello del coordinatore scientifico di candidatura, il professore Pier Luigi Sacco, per L’Aquila Capitale della Cultura.

“Il progetto ‘L’Aquila città multiverso’ non è soltanto una candidatura per la Capitale italiana della cultura, ma un modo di mostrare come gli spazi delle aree interne possano diventare i veri laboratori di innovazione tecnologica e sociale dell’Italia dei prossimi anni e L’Aquila si presenta come modello scalabile ispirabile per tante altre città che si trovano in situazioni analoghe”. L’appello del professore Pierluigi Sacco, coordinatore scientifico di candidatura, che ha partecipato all’audizione a Roma per L’Aquila Capitale della Cultura.

L’Aquila è molte città contemporaneamente: quando parliamo di multiverso intendiamo esattamente questo, i tanti modi diversi di guardare la città. L’Aquila è oggi un luogo già profondamente multiculturale con tantissimi studenti e viene da una storia importante, frutto di tante contaminazioni culturali“, spiega il professore Pier Luigi Sacco.

federica Zalabra, munda, l'aquila capitale della cultura

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“È una città immersiva e se arrivasse il titolo di Capitale della cultura,  acquisterebbe un’ulteriore dimensione di dinamicità che abbraccerebbe tutto il variegato mondo della cultura aquilana, partendo dalle piccole associazioni fino ad arrivare alle grandi istituzioni. L’Aquila è diventata nel tempo una vera e propria palestra di impatto sociale per le pratiche artistiche di una generazione che a tutti gli effetti può diventare rappresentativa dell’Italia intera”, chiarisce il professor Pier Luigi Sacco.

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Siamo soddisfatti dell’audizione, davanti a tante associazioni e istituzioni che sostengono da tempo la candidatura per L’Aquila capitale italiana della Cultura 2026. Nell’appello al voto, ho rimarcato il fatto che l’eventuale designazione non sia un risarcimento per quello che la città ha subito con il terremoto, ma il riconoscimento della sua rinascita. Il progetto della candidatura dell’Aquila è la certificazione di un sistema e di un metodo replicabili in altri territori e che fondano le radici in una realtà di effervescenza culturale. Un fulgido esempio di questo carattere è quanto accadde, nel 1944, con l’esperienza del Gruppo degli Artisti Aquilani che nonostante i segni della guerra non smisero mai di coltivare l’arte”. Così il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, a margine dell’audizione.

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