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L’Aquila capitale italiana della Cultura 2026, presentato il dossier: Non un risarcimento, ma il riconoscimento della rinascita

Presentato il dossier per L'Aquila capitale italiana della Cultura 2026. L'audizione al Ministero della Cultura.

Presentato il dossier per L’Aquila capitale italiana della Cultura 2026. Biondi: “Non abbiamo chiesto l’eventuale designazione come risarcimento per quello che la città ha subito con il terremoto, ma il riconoscimento della sua rinascita”.

“Siamo soddisfatti dell’audizione, davanti a tante associazioni e istituzioni che sostengono da tempo la candidatura per L’Aquila capitale italiana della Cultura 2026. Nell’appello al voto, ho rimarcato il fatto che l’eventuale designazione non sia un risarcimento per quello che la città ha subito con il terremoto, ma il riconoscimento della sua rinascita. Il progetto della candidatura dell’Aquila è la certificazione di un sistema e di un metodo replicabili in altri territori e che fondano le radici in una realtà di effervescenza culturale. Un fulgido esempio di questo carattere è quanto accadde, nel 1944, con l’esperienza del Gruppo degli Artisti Aquilani che nonostante i segni della guerra non smisero mai di coltivare l’arte”. Così il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, a margine dell’audizione che si è svolta oggi presso il Ministero della Cultura per la presentazione del dossier “L’Aquila città Multiverso”, nell’ambito delle audizioni delle candidature a Capitale italiana della Cultura 2026.

Ad aprire l’audizione, lo stesso sindaco, che ha introdotto la relazione della dottoressa Federica Zalabra, Direttore regionale dei Musei d’Abruzzo che non ha nascosto l’emozione parlando del post sisma, del professor Alessandro Crociata, direttore della candidatura di L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026, e del professor Pier Luigi Sacco, coordinatore scientifico della stessa candidatura. Proiettati anche due video, uno dei quali con diversi illustri testimonial legati a L’Aquila che ne hanno raccontato la bellezza e la forza di rinascere, e il secondo a chiusura della relazione. Tra i testimonial, Corrado Beldì, presidente dell’Associazione italiana dei Festival Jazz, Adriana Pinate, ricercatrice al GSSI, Paolo Fiorucci, direttore artistico Il libraio di notte, Giorgio Pasotti, direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo, e il direttore d’orchestra Leonardo De Amicis, direttore artistico della Perdonanza Celestiniana. Il secondo video emozionale ha chiuso la parte di presentazione della candidatura con immagini della città, raccontate da Viola Graziosi e Simone Cristicchi.

L’Aquila Capitale della Cultura, l’appello di Pier Luigi Sacco: Le aree interne possono diventare i veri laboratori di innovazione tecnologica

Cinque i temi al centro del dossier “L’Aquila città Multiverso”: la multiculturalità, la multiriproducibilità, la multidisciplinarietà, la multinaturalità e la multitemporalità. Tutto reso graficamente tramite il lavoro sviluppato dall’azienda che ha curato la comunicazione della candidatura: dalle geometrie del rosone di Collemaggio, cinque pittogrammi, ognuno associato a un colore, per un risultato suggestivo che porta l’utente ad ammirare le straordinarie bellezze dell’Aquila attraverso la “lente” del rosone.

“Abbiamo presentato il dossier L’Aquila città del Multiverso – ha dichiarato il professor Crociata un nuovo paradigma di sviluppo territoriale che guarda il centro di una città, ma anche alla sua marginalità, per lo sviluppo delle città medie e delle aree interne”. 
“Questo progetto – ha sottolineato il professo Sacconon è solo per L’Aquila Capitale della Cultura 2026, ma è un modo di mostrare che gli spazi delle aree interne possono diventare i veri laboratori di innovazione tecnologica e sociale dell’Italia dei prossimi anni. Da questo punto di vista, L’Aquila si presenta come modello scalabile, che speriamo possa ispirare tante altre città che si trovano in condizioni analoghe”.
“Il Museo – ha dichiarato la direttrice Zalabraè parte integrante del Multiverso dell’Aquila e siamo certi che il programma messo in atto per il ritorno al Castello Cinquecentesco sarà elemento fondamentale nel mosaico dell’offerta culturale e artistica che la città si sta preparando a creare per il 2026″. 
“L’Aquila è una città che ha fatto molto – ha aggiunto il maestro Leonardo De Amicisha vissuto di cultura e ha investito in maniera massiccia; una città in ricostruzione sia fisica che interiore, che per mezzo proprio della cultura ha veicolato messaggi importanti”.

Presenti all’audizione una nutrita rappresentanza delle istituzioni culturali e amministrative, dal sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, con l’assessore alla Cultura Letizia Rosati, alla Provincia di Rieti, con il presidente Roberta Cuneo, a rappresentati di Regione Abruzzo, Comune dell’Aquila, URS, USRA e l’USRC, Teatro Stabile d’Abruzzo, Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Accademia di Belle Arti, Fondazione De Marchi, Teatro dei 99, Associazione Gruppo E-Motion, Istituzione Sinfonica Abruzzese, Associazione Amici dei Musei, Associazione culturale L’idea di Cleves, Conservatorio Casella, associazione Teatro Opera Projects, MuBAq, Solisti Aquilani, Società Aquilana Concerti Barattelli e Musei Civici di Rieti.

L’Aquila Capitale della Cultura, Federica Zalabra: Museo parte integrante del multiverso della città

Il prossimo 29 marzo la proclamazione della città vincitrice del titolo di Capitale italiana della Cultura 2026.

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