L’Aquila capitale italiana della cultura 2026, dentro il multiverso

L’approfondimento sul dossier “L’Aquila città Multiverso” presentato al MIC nell’ambito delle audizioni per la Capitale italiana della Cultura 2026.
L’approfondimento sul dossier “L’Aquila città Multiverso” presentato al MIC nell’ambito delle audizioni per la Capitale italiana della Cultura 2026.
Il tema attorno cui gira il dossier di candidatura a Capitale italiana della cultura 2026è quello dell’Aquila città multiverso. Generalmente quando si pensa a un luogo, a un territorio, si tende a categorizzarlo, attribuendogli una qualifica specifica che spesso risulta limitante e riduttiva. In realtà, una città è molte città contemporaneamente e L’Aquila, da questo punto di vista, come poche altre rappresenta questa complessità. Quando si parla di Multiverso, si intende proprio questo concetto: si tratta di pensare a una città fatta di tante realtà parallele, che allo stesso tempo sono la stessa città e città diverse.
I cinque ambiti dell’Aquila multiverso sono cinque modi non solo di guardare alla città, ma anche alle possibilità evolutive della stessa.
Il primo ambito, quello della Multiculturalità mette l’accento sul fatto che L’Aquila sia già oggi una città multiculturale, con tantissimi studenti provenienti da paesi diversi; inoltre, non bisogna dimenticare che storicamente la città è stata luogo di passaggi e contaminazioni culturali, proprio per la sua centralità lungo la cosiddetta Via degli Abruzzi – la strada che collegava Firenze alla capitale del Regno di Napoli – strada di transito non solo di merci, ma di uomini e di idee.
Il concetto della Multidisciplinarità è sintetizzabile nell’idea in cui tutto lo spettro della produzione artistica e culturale viene rappresentato: ancora una volta, non è rigidamente categorizzato, ma si va a intrecciare con la scienza e la tecnologia, ambiti in cui la città dell’Aquila è senz’altro fortemente rappresentativa a livello internazionale.
Pensando alla Multitemporalità, chiaro è il rimando al fluire del tempo. L’evoluzione storica della città ha disegnato un ambiente assolutamente unico, ma che non è soltanto frutto della storia di ciò che è stato e da cui veniamo, ma è la traccia viva su cui costruire il futuro.
Altro tema è quello della Multiriproducibiltà, ambito sintetizzabile nel fatto che la città non viene creata da singole persone o piccoli gruppi di loro rappresentanti, ma è l’effetto di un processo di creazione collettiva e partecipata. È un approccio che promuove l’innovazione e la collaborazione, per rispondere in modo più efficace alle esigenze dei cittadini, soprattutto delle generazioni più giovani.
L’ambito della Multinaturalità è legato al fatto che L’Aquila è non soltanto una città profondamente immersa nella natura, ma dove la vita stessa degli aquilani è sempre all’interno di un dialogo fisico, di movimento, tra lo spazio naturale e lo spazio urbano. In pochi posti oltre L’Aquila i luoghi naturali e le risorse ambientali del territorio dialogano creativamente con le arti, rendendo la città un museo a cielo aperto.
All’interno del dossier L’Aquila città multiverso, queste dimensioni si riflettono in una serie di progetti in cui gli ambiti possano diventare delle direttrici di sviluppo, per fare della città la Capitale italiana della cultura 2026.
