Bersani e Schlein a Sulmona per Luciano D’Amico: “Speranza competente, fabbricante di futuro”
“Una speranza solida, mite, competente” e “un fabbricante di futuro”, così un ex segretario e la segretaria del Partito Democratico, Pierluigi Bersani ed Elly Schlein, hanno definito Luciano D’Amico, candidato alla Presidenza della Regione per il Patto per l’Abruzzo.
Evento suggestivo per il popolo del centrosinistra, a Sulmona: davanti a una piazza XX settembre colma di persone, nonostante la pioggia fastidiosa che è durata sino a metà dell’evento, Bersani e Schlein hanno tracciato un collegamento tra lo schema ulivista e la novità rappresentata dalla candidatura di D’Amico nel panorama nazionale. Campo largo, certo, dal centro alla sinistra passando per i Cinque Stelle deideologizzati, ma la figura di D’Amico risulta dirompente nella misura in cui richiama i valori che fecero scuola in un pezzo di Italia politica, quella prodiana: una contraddizione tra tradizione ed innovazione solo apparente, perché più profonde sono quelle in cui si è dibattuto il centrosinistra italiano degli ultimi trent’anni.
Pierluigi Bersani: “In Regione contano i valori e le idee, sapere che ci sono ricchi e poveri, altrimenti nascono i centri di potere. Noi siamo per i beni comuni da regolare in modo universalistico, siamo per la Costituzione”.
Queste le parole di Elly Schlein: “Ci battiamo contro i tagli alla sanità, per la scuola pubblica, contro l’autonomia differenziata che creerà territori di serie A e di serie B. Sosteniamo il salario minimo, sotto i nove euro è sfruttamento”.
Per D’Amico “un uomo che ha fame non è un uomo libero. Vogliamo realizzare un modello di assistenza sanitaria in cui si può avere diritto alle cure avendo in tasca la tessera sanitaria e non la carta di credito. Posti di lavoro, sanità, mobilità, diritto allo studio. Se gli abruzzesi vanno a votare vince la democrazia: facciamo vincere la democrazia e vinciamo anche noi per realizzare questo programma. Ci vuole una Regione che si prenda cura dei propri cittadini”. Guardarsi alle spalle per guardare meglio avanti. Basterà? Di sicuro c’è un popolo che lo aspettava, forse anche oltre l’Abruzzo.
