I cinturelli

I Cinturelli, la rinascita di Barisciano

Nel febbraio scorso, proprio da Piazza Trieste a Barisciano, è arrivato un forte segnale di rinascita. Ne parliamo nell'appuntamento con la rubrica I Cinturelli.

I Cinturelli – La rubrica settimanale del Capoluogo, il contributo di Roberta Ianni. La rinascita di uno spazio urbano.

Torna l’appuntamento con la rubrica I Cinturelli.  La piazza, da sempre, è concepita come uno spazio d’uso pubblico, rappresenta
il cuore di una comunità, delimitata dai principali monumenti cittadini in cui si incarnano le più significative memorie storiche e ogni privilegiata funzione pubblica. La piazza è luogo di riunioni, di spettacoli, di prediche, di cerimonie, di processioni, ma anche il luogo dello scambio e delle attività commerciali. Nel febbraio scorso, proprio da Piazza Trieste a Barisciano, è arrivato un forte segnale di rinascita con la riapertura della Casa Municipale, edificio dei primi anni del Novecento, che dopo un
esemplare restauro e adeguamento sismico necessario dopo i danni riportati nel terremoto del 2009, è tornata ad ospitare gli uffici dell’amministrazione comunale. Piazza Trieste custodisce, però, altri tesori che piano piano vengono “svelati” dalle impalcature e che restituiscono alla comunità uno spazio da vivere intensamente.

I Cinturelli, la Zirichiltaggia di De Andrè e la contesa di Caporciano

Uno di questi è il seicentesco Palazzo Caracciolo, che rappresenta uno degli episodi urbanistici più imponenti del borgo. Si presenta come un vasto complesso che si sviluppa lungo tutta la piazza, di fronte al Municipio, e comprende anche la Chiesa dell’Immacolata Concezione e l’Oratorio della SS. Trinità. La scenografica facciata del palazzo, nonostante non conservi la completa integrità originaria dovuta, all’inizio del Novecento, all’inserzione di una facciata in stile Liberty, si presenta come testimonianza di un periodo storico legato alla famiglia dei Principi Caracciolo. La famiglia di origini campane, aveva infatti acquisito nel 1587 il feudo di Barisciano dalla Regia Corte, conservandolo fino al 1806, anno in cui fu soppressa la feudalità. La seicentesca Chiesa della Concezione, in attesa di restauro, si deve all’apparente benevolenza di Giulio Cesare Caracciolo e si presenta alla piazza con una fronte divisa in due ordini sovrapposti da una cornice a metope e triglifi e coronata da un timpano curvilineo. Sul lato destro, a conclusione della quinta architettonica, si trova la grande cappella dedicata alla SS. Trinità, che costituiva l’oratorio dell’omonima confraternita.
Barisciano, uno dei comuni più virtuosi nell’opera di ricostruzione dopo il sisma del 2009, si appresta, a piccoli passi, a restituire questo spazio urbano da sempre riservato alle pubbliche assemblee, allo svolgimento delle manifestazioni ludiche e religiose, agli esercizi commerciali e luogo di incontri e conversazione. Un ulteriore segnale di rinascita lo dobbiamo a giovani
e coraggiosi imprenditori che, dallo scorso mese di agosto, nei locali al piano terra di Palazzo Caracciolo, hanno riaperto lo storico bar di famiglia dal nome evocativo “In Piazza”. Ci auguriamo sia solo il primo di una serie di servizi rivolti alla comunità e ai visitatori che avranno il piacere di venire ad ammirare le bellezze, svelate e ancora da svelare, che il borgo di Barisciano conserva.

barisciani i cinturelli

Questo articolo è stato pubblicato sul periodico I Cinturelli, un progetto editoriale nato nel 2010 da un’idea di Dino Di Vincenzo e Paolo Blasini. I Cinturelli, disponibile online e cartaceo, racconta la storia, la cultura, le tradizioni e le leggende del territorio.

 

leggi anche
Publio Ovidio Nasone
I cinturelli
I Cinturelli, Publio Ovidio Nasone: il poeta dell’amore
chiesa di cinturelli
I cinturelli
I Cinturelli, la Zirichiltaggia di De Andrè e la contesa di Caporciano
la castellina Caporciano
I cinturelli
I Cinturelli, la rinascita della Castellina di Caporciano