Nuovo Consiglio regionale Abruzzo, i grandi esclusi

Da Mauro Febbo ad Americo Di Benedetto, i grandi esclusi dal nuovo Consiglio regionale d’Abruzzo.
Da Mauro Febbo ad Americo Di Benedetto, i grandi esclusi dal nuovo Consiglio regionale d’Abruzzo.
Mentre il centrodestra festeggia la vittoria alle elezioni regionali e il centrosinistra, insieme al M5S, si lecca le ferite inferte dalle urne, prende corpo la formazione del nuovo Consiglio regionale d’Abruzzo, che sarà formato da 31 membri, di cui sette consiglieri per ciascuna circoscrizione dell’Aquila, di Teramo e di Pescara, e otto consiglieri per quella di Chieti. Oltre ai 29 consiglieri eletti nelle liste circoscrizionali, entrano a far parte di diritto dell’Assemblea, Marco Marsilio come Presidente eletto e Luciano D’Amico, come candidato alla carica di Presidente che ha conseguito un numero di voti validi immediatamente inferiore. Nel link che segue la composizione del nuovo Consiglio.
All’appello mancano però volti noti della scorsa legislatura, che non sono riusciti a riconfermarsi, ma anche papabili new entry escluse per una manciata di voti. Tra i grandi esclusi, rispetto alla legislatura precedente, Mauro Febbo che con 4105 voti si piazza dietro Daniele D’Amario, unico eletto nella circoscrizione Chieti. Solo con un ruolo che preveda surroga per D’Amario, per Febbo potrebbe concretizzarsi l’eventuale entrata in Consiglio regionale, ma considerati i consensi fatti registrare da Roberto Santangelo su L’Aquila e Lorenzo Sospiri su Pescara, presumibilmente i ruoli “buoni” per la surroga scatteranno in quelle province. Rimanendo in Forza Italia, niente da fare per Manuele Marcovecchio, con 3664 voti, terzo nella stessa circoscrizione di Febbo. Capitolo a parte per Sara Marcozzi, che forse pensava di non farsi travolgere dalla “catastrofe” M5S, candidandosi proprio in Forza Italia: tentativo sfumato, con scarsi 1150 voti. D’altra parte il suo ex partito ha confermato la crisi profonda che sta vivendo, con soli due seggi conquistati, appannaggio di Francesco Sclocchi (Provincia di Chieti) ed Erika Alessandrini (Pescara). Fuori Giorgio Fedele e Marco Cipolletti, quest’ultimo che nel frattempo si era ricandidato con FdI. Assenze pesanti anche tra gli ex assessori regionali, con Pietro Quaresimale, pure primo di circoscrizione a Teramo con 5596 voti, che non riesce a entrare in Consiglio. I due seggi Lega, infatti, sono andati a Emanuele Imprudente (L’Aquila) e Vincenzo D’Incecco (Pescara). Fuori anche l’ex assessore Nicolettà Verì, ricandidata nella lista Marsilio Presidente.
Sull’altro fronte da segnalare la “beffa” subita da Americo Di Benedetto che incredibilmente non riesce a tornare in Consiglio regionale nonostante il primo posto nella circoscrizione L’Aquila, con 4737 voti. Nella stessa coalizione, nulla da fare per gli altri aquilani Emanuela Iorio, Enrico Verini, Simona Giannangeli e William Giordano, e per la quota PD Rita Innocenzi ed Enzo Di Natale, con il solo Pierpaolo Pietrucci che torna in Consiglio.
Ma tornando sul fronte centrodestra, da segnalare un altro grande escluso, Alessandro Piccinini, già assessore comunale a L’Aquila e presidente GSA, che per una manciata di voti non entra in Consiglio, nonostante il fatto che L’Aquila abbia fatto da traino al risultato di FdI e quindi del centrodestra. Da valutare, quindi, quanto dal capoluogo di regione sia arrivato “in Marsica”, da Quaglieri e Verrecchia, colpendo lo stesso Piccinini con “fuoco amico”.
