Lega in crisi di consensi, resiste Emanuele Imprudente

Rispetto a 5 anni fa la Lega in Abruzzo perde consensi e posti in Consiglio regionale. Tante defezioni e il sorpasso di Forza Italia. Una sola certezza: Emanuele Imprudente.
Rispetto a 5 anni fa la Lega in Abruzzo perde consensi e posti in Consiglio regionale. Tante defezioni e il sorpasso di Forza Italia. Una sola certezza: Emanuele Imprudente.
Nel 2019 la Lega in Abruzzo usciva dalle elezioni regionali con 10 seggi in Consiglio e il titolo di “primo partito” della coalizione, davanti a Forza Italia e Fratelli d’Italia, e con la conseguente forte rappresentanza in Giunta: Emanuele Imprudente (vice presidente), Pietro Quaresimale, Nicola Campitelli e Nicoletta Verì. A distanza di cinque anni, le elezioni regionali del 10 marzo 2024 hanno consegnato al partito di Salvini una situazione in cui i rapporti di forza all’interno della coalizione di centrodestra sono letteralmente stravolti.
La Lega ha, infatti, eletto consiglieri solo nelle province dell’Aquila e di Pescara, conquistando solo due seggi, da cui potrà ottenere al massimo un assessorato: quello per Emanuele Imprudente, l’unico che ha “tenuto”, sia in termini politici, senza cercare lidi più comodi, sia in termini di consenso. Con le sue 7034 preferenze, infatti, è il più votato della Lega in Abruzzo. Un percorso coerente che gli è valso un consenso importante che, di fatto, ha salvato la Lega da un risultato ben peggiore. Infatti, perfino nel “fortino” del sottosegretario Luigi D’Eramo, Barisciano, la Lega ha fatto segnare un calo di consensi (120 voti e terzo posto tra i partiti della coalizione).
A tenera la barra dritta del Carroccio Abruzzese Emanuele Imprudente su L’Aquila e Vincenzo D’Incecco su Pescara. Tra i fedelissimi anche Sabrina Bocchino, del precedente Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale, per la quale però non è scattato il seggio in provincia di Chieti, dove pure era arrivata prima con 2840 preferenze.
La Lega, come detto, è riuscita ad eleggere solo in 2 delle 4 province abruzzesi. Restano a bocca asciutta Chieti e Teramo, dove l’assessore uscente Quaresimale resta a casa nonostante i 5596 voti.
Il partito di Salvini può dunque ripartire da queste certezze, a cominciare da Emanuele Imprudente, il più votato della Lega in tutto l’Abruzzo.
A livello nazionale, Matteo Salvini ha imputato la crisi di voti all’alleanza nel Governo di “unità nazionale”, ai tempi di Conte, con PD e M5S. A livello locale, oltre alla crisi generale del partito, da registrare un esodo importante di diversi esponenti leghisti verso altri partiti. Ultima, in ordine di tempo, l’assessore alla sanità Nicoletta Verì, che quest’anno ha partecipato alla competizione elettorale nella lista Marsilio Presidente, piazzandosi seconda e senza possibilità di rientrare in Consiglio (d’altra parte non lo farà nemmeno il primo, Giovanni Santilli). Altro addio importante, quello dell’ex assessore Nicola Campitelli, ricandidatosi in FdI, ma a differenza di Nicoletta Verì, rieletto in Consiglio regionale. Per l’assessorato, però, dovrà cedere il passo ai 9617 voti di Tiziana Magnacca, prima di circoscrizione nel partito di Giorgia Meloni. Si ricorderanno poi gli addi di Manuele Marcovecchio, Fabrizio Montepara e Simone Angelosante che pure hanno lasciato la Lega in corso di legislatura, di Emiliano Di Matteo, ricandidato con Forza Italia e rieletto. Sempre in Forza Italia sono passati Angelosante e Antonietta La Porta, che però non hanno riconquistato un posto in Consiglio. Solo La Porta potrà rientrare con un posto in Giunta a Roberto Santangelo. Insomma, tanti addii che hanno spostato “pacchetti di voti”, ma che di voti ne hanno anche persi, considerato che spesso l’elettorato non paga un certo tipo di movimento, come sanno bene Sara Marcozzi e Marco Cipolletti che dal M5S hanno provato a reinventarsi in Forza Italia e FdI, con scarsi risultati.
