“Squadra che vince non si cambia! Il riconoscimento L’Aquila Capitale della Cultura è la vittoria di tutti, degli aquilani forti e tenaci, degli abruzzesi che conoscono le virtù e la storia millenaria del capoluogo che meritava un simbolo concreto agli sforzi profusi per la rinascita”. Così, il direttore d’orchestra e musicista teramano Enrico Melozzi, commenta, sentito dal Capoluogo, il prezioso riconoscimento.
La speranza di Enrico Melozzi è che il riconoscimento L’Aquila Capitale della Cultura 2026 “Possa creare finalmente un legame virtuoso con tutto l’Abruzzo. L’Aquila ha delle peculiarità che la rendono unica. È una porta naturale per Roma, ha delle realtà artistiche e culturali come l’Accademia delle Belle Arti, il Conservatorio ‘Casella’, la Barattelli o il Teatro Stabile d’Abruzzo dove, da sempre, si fa cultura attraverso linguaggi di respiro internazionale”.
“L’Aquila – continua Melozzi – adesso ha una marcia in più per creare e crearsi occasioni di confronto per lanciare il cuore oltre l’ostacolo. Questo riconoscimento aiuterà quel fermento culturale che per noi del settore è linfa vitale, speriamo davvero che sia l’occasione per una nuova narrazione del capoluogo di regione”.
La Notte dei serpenti, il form di Enrico Melozzi per proporre canzoni abruzzesi della tradizione
Da tempo infatti il Maestro sta cercando di dare a tutto l’Abruzzo una nuova narrazione dove al centro ci siano la musica, il folklore e le tradizioni. Da questo bisogno è nato l’evento La Notte dei Serpenti con cui coltiva l’ambizione, “Di raccontare la nostra terra sotto un altro punto di vista”. E ripartendo da qui Melozzi lancia un invito: “Sarebbe bellissimo poterlo fare anche da L’Aquila in una delle prossime edizioni della Notte dei Serpenti, creando un momento magico e potente che ci rappresenti e che unisca la Capitale della Cultura, il cuore del nostro Abruzzo, fino alla costa”.
