Libri

Ad Alta voce, Massimo Mapelli presenta il suo libro a L’Aquila

Vita da giornalista sul campo e dietro le quinte: Massimo Mapelli, vice capo della redazione cronaca e inviato del TgLa7, presenta a L'Aquila il suo saggio autobiografrico "Ad alta voce" con cui ripercorre 30 anni di professione, tra cui l'esperienza da cronista durante il terremoto del 6 aprile 2009. Con l'autore il collega aquilano Giustino Parisse. L'intervista.

“Sono un giornalista, non faccio il giornalista, non è solo un mestiere, ma una grande passione che continua nel tempo, al servizio della comunità”. Così Massimo Mapelli, vice capo della redazione cronaca e inviato del TgLa7, presenta il suo libro “Ad alta voce”, un saggio autobiografico, 500 pagine in cui racconta la sua esperienza professionale. 30 anni e oltre di inchieste, cronaca giudiziaria, eventi che hanno segnato il Paese.

Massimo Mapelli ha voluto presentare il libro a L’Aquila, che vede l’autorevole prefazione di Enrico Mentana, nella libreria Colacchi, a pochi giorni dal 15esimo anniversario de sisma perchè nella sua carriera giornalistica non è mancata la testimonianza del terremoto del 6 aprile 2009 quando, da cronista, raccontò il dolore di una città colpita e ferita.  Il libro è una riflessione sulla professione giornalistica, sul presente e il futuro dell’editoria che in questo momento sta vivendo un periodo di grande crisi. Un racconto che parte dal cartaceo e arriva fino ai social media, passando per le fake news, l’impatto della pandemia e della guerra in Ucraina sulle vite di tutti.  Con l’autore era presente il collega Giustino Parisse, giornalista e scrittore aquilano che ha raccontato e ricordato il dramma dell’Aquila e che, in prima persona, proprio a causa del terremoto ha vissuto il dolore privato più grande. La presentazione del libro è stato un momento toccante per ripercorrere a ritroso i momenti già tragici successivi alla scossa delle 3.32, i soccorsi concitati, il calvario di Onna, paese natale di Giustino Parisse.

“Gli ultimi 30 anni per noi giornalisti sono stati un periodo di grande trasformazione  – spiega l’autore ai microfoni del Capoluogo – In questo periodo di tempo, una delle trasferte più lunghe nel mio lavoro fu proprio quella a L’Aquila dopo il terremoto, dal 6 aprile fino al G8. Gli aquilani mi sono molto cari, non abbiamo mai dimenticato di mantenere un faro acceso su questo territorio, 15 anni dopo la ricostruzione ha fatto tanti passi avanti, tra mille problemi, anche giudiziari e la designazione a Capitale della cultura  è volano importante che consentirà di fare un salto di qualità”. 

L’intervista

“Studiate sempre – è il consiglio di Mapelli ai giovani giornalisti che approcciano alla professione –  mettetevi sempre  al passo con le notizie, provando a capire che quello che è stato ancora non è tramontato e quello che sta arrivando è comunque importante. Bisogna essere in grado di cavalcare queste nuove esperienze e questo nuovo modo di fare informazione”. 

Con la sua penna Giustino Parisse ha raccontato anche gli ultimi 15 anni della città: dal terremoto, da Capitale delle macerie a Capitale della Cultura, la ricostruzione e tutti i problemi conseguenti. “Il riconoscimento a Capitale della Cultura è un appuntamento importante, il segnale che questa città vuole ripartire. Non dobbiamo dimenticare le macerie del terremoto, la memoria è stata la benzina di questa città per andare avanti, trovare la voglia di vivere e dare un contributo concreto”, è il commento di Giustino Parisse.

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