Crollo via Campo di Fossa, dopo un anno parenti delle vittime attendono il risarcimento
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Un anno dopo la sentenza che riconosceva i risarcimenti, i parenti di una delle vittime del crollo di via Campo di Fossa attendono di essere liquidati.
Ancora nessun risarcimento, nonostante la sentenza emessa l’1 marzo 2023 dal Tribunale civile dell’Aquila dal giudice Baldovino De Sensi, avesse accolto la richiesta di risarcimento in favore dei figli di una delle vittime del crollo – a seguito del sisma del 6 aprile 2009 – della palazzina in via Campo di Fossa al numero 6b.
Nel crollo di via Campo di Fossa la notte del 6 aprile di quasi 15 anni fa persero la vita 24 persone; i figli di una delle vittime, difesi dagli avvocati Giuseppe Fisauli e Claudio Verini del Foro dell’Aquila, avevano ottenuto un cospicuo risarcimento. Il giudice De Sensi aveva liquidato rispettivamente circa 385 mila e 267 mila euro (a uno dei due figli è stato riconosciuto anche un danno permanente). In relazione a tale patologia, è stata accertata sia un’inabilità temporanea, sia un’invalidità di natura permanente. A distanza di un anno queste somme ancora non sono state liquidate.
“Trattandosi di un provvedimento emesso nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri – spiega al Capoluogo l’avvocato Giuseppe Fisauli – abbiamo dovuto attendere lo spirare del termine dilatorio di 180 giorni come previsto dalla normativa. Successivamente, nonostante la notifica dell’atto di precetto avvenuta il 14 novembre scorso e in assenza di qualunque tipo di pagamento, abbiamo preso contatti diretti con la Presidenza del Consiglio dei Ministri (deputata al pagamento) per capire le motivazioni alla base della mancata liquidazione senza ricevere alcuna valida giustificazione. La situazione paradossale è che, laddove alcuni parenti delle vittime hanno dovuto restituire i risarcimenti legati al sisma elargiti in via provvisionale, si sono visiti richiedere il rimborso immediato di quanto versato comprensivo di interessi“.
La sentenza che accoglieva la richiesta risarcitoria dei figli di una delle vittime fece molto scalpore perchè ‘ribaltava’ la posizione del giudice Monica Croci, che, il 9 ottobre 2022 in una causa civile del tutto simile riguardante sempre il condominio di via Campo di Fossa, aveva sancito che le vittime avessero una colpa – in concorso -, fissata a una percentuale del 30 per cento, per non essere uscite di casa dopo le due scosse (3.9 e 3.5) che hanno preceduto quella principale delle 3.32.
