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Processione Venerdì Santo, la città è pronta per unirsi al rito che si rinnova dal 1954

28 marzo 2024 | 18:46
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Processione Venerdì Santo, la città è pronta per unirsi al rito che si rinnova dal 1954

Si rinnova il rito della Processione del Venerdì Santo: dai simulacri di Remo Brindisi al simbolismo profondo per una comunità, come quella aquilana, che ben conosce il significato della parola rinascita.

La città è pronta per la Processione del Venerdì Santo: il rito che per eccellenza caratterizza la Settimana Santa. L’Aquila ben conosce il significato della parola rinascita che racchiude perfettamente e sintetizza questa tradizione cattolica legata alla Pasqua. Un significato quest’anno ancora più importante per la comunità soprattutto dopo la recente nomina a Capitale della Cultura per il 2026.

La Processione del Venerdì Santo è un rito che a L’Aquila si rinnova dal 1954, ripreso su impulso dell’aspirante frate Nicola Roccioletti che rispolverò l’antico culto sopito, per motivo di ordine pubblico, da quasi due secoli. Nel tempo la processione si è fusa in maniera indissolubile al tessuto sociale della città. Una tradizione che solo il terremoto e l’emergenza sanitaria erano riusciti a interrompere; difatti questa sarebbe dovuta essere la 70esima edizione. A causa dello stop nel 2009, nel 2020 e nel 2021, il “compleanno” tondo dovrebbe essere, a questo punto, coincidente con l’anno in cui la città sarà Capitale italiana della Cultura. Per gli aquilani non è solo un momento religioso, ma di grande unione identitaria, soprattutto dopo gli eventi del 6 aprile 2009 che hanno disgregato quel senso di appartenenza che è sempre stato molto forte nella comunità. Per seguire la processione ci si veste bene, ci si raccoglie in preghiera, le famiglie escono e, soprattutto dopo il terremoto, è anche occasione per riscoprire nel cuore storico cittadino qualcosa di nuovo, tornato a nuova vita dopo la furia distruttrice del sisma.

processione venerdì santo
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A tenere vivo l’appuntamento i Cavalieri del Venerdì Santo, l’associazione laica che dal 2000 collabora con i frati per l’organizzazione. Questa edizione è quella delle novità e dei ritorni: per la prima volta dal 1954 sarà il Corpo della Polizia penitenziaria a scortare il simulacro del Cristo morto per le vie del centro cittadino; inoltre è stato ripristinato il passaggio davanti la sede del Comune a Palazzo Margherita, recentemente riconsegnato alla città dopo i lavori di ricostruzione, ed è stato ridotto quello a piazza Duomo interessata dal cantiere di ripavimentazione e restyling. 

processione venerdì santo
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Di seguito l’intervista alla giornalista aquilana Federica Farda,membro dell’Associazione Cavalieri del Venerdì Santo, realizzata nell’edizione 2022, la prima dopo due anni di stop causati dall’emergenza sanitaria.

La processione del Venerdì nel capoluogo d’Abruzzo è resa ancor più preziosa dai simulacri, realizzati dall’artista Remo Brindisi – o comunque su suo disegno – già esposti da giorni nella Basilica di San Bernardino. Ognuno ha un significato intimo e particolare per ogni aquilano. Quest’anno ci sarà il ritorno dei 22 portafiaccole, dislocati lungo il tragitto della processione, realizzati nel 2001 dalla ditta Bontempo su disegno dell’architetto Giuseppe Chiarizia.

processione venerdì santo

I simulacri nati dal dialogo artistico di Remo Brindisi e Fra Roccioletti

La tradizione della Processione con i suoi preziosi e antichi simulacri nasce dal connubio tra due singolari figure: Fra Salvatore Roccioletti e il pittore aquilano Remo Brindisi. L’esperienza di un’artista e l’umiltà di un francescano diedero vita ai simulacri nel 1954, simboli di un’intensa commozione e solennità religiosa, che si rinnovano ad ogni edizione. Le opere sono state concepite da Remo Brindisi, Saverio Mazzeschi, gonfaloni dei rioni aquilani, Alfredo Cortelli, lampioni della bara del Cristo, Lucio Fontana, cuore Addolorata e realizzate da Fedele Brindisi, sculture e graffiti, Suore Giuseppine, ricami, Remo Brindisi, pitture, Caudio Papola, ceramiche, Gino Eliseo, tarsie, Emilio Quartapelle, lampioni, Fratelli Arduini, lampioni, Marielda Boschi, gioielli, Giò Pomodoro, fregio gonfalone evangelisti,Alfredo Di Addario, decorazioni, Amedeo Cicchitti , dorature, Armando di Rienzo, aureole, Chiaretti e Boncompagno, simboli legno.

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