Pasqua 2024

Pasqua a Caporciano, l’ora del popolo: dal lutto alla Resurrezione

CAPORCIANO - Da 200 anni si rinnova il rito dell'Ora del popolo e della Resurrezione. La tradizione di Pasqua.

CAPORCIANO – Da 200 anni si rinnova il rito dell’Ora del popolo e della Resurrezione. La tradizione di Pasqua.

Dal 1824, quando un sacerdote originario di Caporciano ha “importato” il rito da Palma di Montechiaro, in Sicilia, anche nella chiesa parrocchiale di San Benedetto, gioiello del 1600, si ripete il tradizionale appuntamento con l’Ora del popolo, che accompagna il passaggio dal lutto per la morte di Cristo del Venerdì Santo alla Resurrezione di Pasqua. Come spiegato dall’architetto Dino Di Vincenzo a Il Capoluogo d’Abruzzo per l’occasione, come da tradizione durante un lutto i famigliari non vengono mai lasciati soli: “Accade lo stesso con questa rappresentazione; dal sabato alla vicina chiesa dell’Addolorata, si svolge l’Ora del popolo, con la popolazione del posto che si avvicenda per un ora di preghiera, fino alle 5 della domenica di Pasqua, quando si passa alla chiesa di Sn Benedetto e si apre il sipario che copre presbiterio. Al momento della resurrezione la scena principale, quando il parroco intona alleluia, insieme ai cantori, all’organo, e anche alla banda che suona all’esterno. Si accendono luci, il sipario si apre e da dietro l’altare si vede apparire il Cristo, mentre la Madonna, vestita a lutto, perde abiti neri e si mostra con i tradizionali abiti celesti”.

Guarda il video con la presentazione dell’evento a Caporciano

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La cerimonia de “La madonna Vasa-Vasa” raccontato su I Cinturelli.

In una piazza gremita di folla, dove si fatica a muoversi, dopo ore in cui la Madonna ha girato per le vie tortuose di Modica, tra i magnifici scenari del barocco siciliano, finalmente a mezzogiorno, nel luogo più importante della città, la Madonna incontra Gesù!
Risalente almeno al 1600, l’incontro fra la Madonna ed il Cristo Risorto, è reso caratteristico ed emozionante in questa versione modicana dal fatto che il simulacro di Maria è in pratica un burattino in legno sul tipo dei pupi siciliani.
La figura materna, in spalla a numerosi portatori e con gli abiti del lutto, ha vagato dall’alba di Pasqua, quando si è sparsa la voce che Cristo è risorto, tra le strade della città, in cerca del Figlio. La rappresentazione ha un crescendo scenografico. Quando la processione giunge nel luogo fissato, la Madre “scorge” in lontananza Gesù Risorto. Ed ecco che all’improvviso il simulacro perde il manto nero che la ricopre, lasciando così scoperto il suo splendido vestito azzurro; contemporaneamente si librano in volo uno storno di colombe bianche, nascoste nel basamento. Le due statue si avvicinano tra ali di folla, la Madonna muove le braccia, abbraccia la gente, impartisce benedizioni e, infine, si china a baciare il petto del figlio risorto. Tutt’intorno, spari di bombe e campane a festa, la banda intona inni! E’ la cerimonia de ”La Madonna Vasa-Vasa.”

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