Tradizioni

La Madonna di Pietrabona e la processione del martedì di Pasqua a Castel di Ieri

A Castel di Ieri il martedì dopo Pasqua si ripete la tradizione: la processione alla Madonna di Pietrabona, santuario che ha radici antichissime

A Castel di Ieri si ripete, ogni anno, la tradizionale processione verso il Santuario della Madonna di Pietrabona. Una terrazza rocciosa a 700 metri di altezza, tra le pareti ed il ciglio del burrone, con il Rio Oscuro che scorre nel bosco.

Siamo a Castel di Ieri, nel cuore della Valle Subequana, ed è in questo magico posto che, nel V secolo a.C., si celebra il culto della dea Bona, arcaica divinità della fecondità.

Signora delle erbe, dei fiori e delle piante, delle belve e degli animali da pascolo, delle fanciulle e delle spose, una Magna – Mater o Bona Dea: una divinità femminile e pre-storica associata alla Terra e venerata presso grotte e sorgenti. Gli elementi caratteristici per scegliere il luogo di culto erano la grotta – in tarda età divenuto santuario – il bosco sacro, gli altari, la vegetazione circostante, oltre alla presenza di pietra ed acqua.

Con l’avvento del cristianesimo, il santuario fu dedicato a Maria ma rimane, anche solo nel toponimo, la radice di quel luogo: Pietrabona. Leggenda vuole che un contadino si salvò da una pericolosa alluvione grazie all’intervento della Madonna: gli apparve, infatti, seduta su una roccia, la pietra buona. Da qui, il nome di Pietrabona.

Ed è qui che, in segno di riconoscenza nei confronti della Madonna e perpetuando al tempo stesso una tradizione ormai secolare legata al culto della Madre terra, il martedì dopo Pasqua la cittadinanza, in processione, raggiunge il santuario della Madonna di Pietrabona.

Le prime notizie su questo luogo di culto risalgono all’XI secolo e se ne trova traccia anche in privilegi papali successivi: nelle Bolle di Lucio III (1183) e di Clemente III (1188). Il primo impianto del santuario è costituito da un edificio a torre addossato alla parete rocciosa e da un avanzo di arco che immette in una piccola caverna. Il secondo impianto è costituito dalla chiesa e dall’abitazione dell’eremita. La chiesa si sviluppa in un unico corpo longitudinale: la parte opposta all’entrata riporta un affresco che ricorda la “Madonna col bambino” di Botticelli.

Il martedì di Pasqua, la statua della Madonna viene portata in processione fino all’eremo, dove viene celebrata una messa in suo onore. Successivamente, dopo aver pranzato nei pressi dell’Eremo di Santa Maria di Pietrabona, gli abitanti di Castel di Ieri ritornano in corteo alla Chiesa Madre del paese, dove viene riposizionata la statua. Il rito, antichissimo, ha il fine di garantirsi il favore della Gran Madre per i raccolti della Primavera.

Ma sono diversi i riti propiziatori che la leggenda narra, in ottica religiosa: raccogliere edera, per stabilire un rapporto di fede con il sito religioso; toccare e baciare la pietra buona durante il pellegrinaggio; bagnare i bambini colpiti da gravi malattie con l’acqua del pozzo.

Ancestrali riti agrari che si uniscono e sovrappongono all’aspetto religioso in un luogo simbolo della storia di questo territorio: siamo lungo il Tratturo  Celano – Foggia, che segue il corso dell’antica strada consolare romana Claudia – Valeria. 

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