Cultura

Tutti i Santi giorni, 1° aprile: si ricorda Sant’Ugo

Per la rubrica "Tutti i Santi giorni" del 1° aprile, Sant'Ugo di Grenoble.

Per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 1° aprile, Sant’Ugo di Grenoble.

Il 1° aprile si ricorda Sant’Ugo di Grenoble. Sant’Ugo nacque nel 1053 a Châteauneuf-sur-Lers, nel Delfinato, da nobile famiglia; fu cresciuto dalla madre a una vita di elemosina, preghiera e digiuno. Venne consacrato vescovo da Gregorio VII a soli 27 anni e messo a capo della diocesi di Grenoble, nonostante le sue rimostranze, avendo per sua indole preferito alla carica episcopale la vita claustrale in una comunità benedettina. Tuttavia, ligio agli ordini del pontefice, si adoperò attivamente per riformare la sua diocesi, correggendo e allontanando gente indegna, ma soprattutto insegnando per sconfiggere l’ignoranza. Sant’Ugo si distinse nell’opera di riforma ecclesiastica per la morigeratezza dei costumi del clero, nella lotta alla simonia e al nicolaismo. Quest’ultimo termine deriva da Nicola di Antiochia, uno dei primi sette diaconi della Chiesa di Gerusalemme, che diede vita a una setta, di tendenza gnostica, citata con disapprovazione anche nell’Apocalisse di Giovanni, in cui si pone l’accento sull’uso della profetessa Gezabele di Tiatira, probabilmente nicolaita, di sedurre i cristiani inducendoli alla fornicazione e a consumare carni consacrate agli idoli. Durante il Medioevo era tornato in auge l’uso del termine nicolaismo, utilizzato per indicare la presenza nel clero di preti sposati o concubinari.

Durante l’episcopato di Sant’Ugo giunse a Grenoble il suo maestro, Bruno di Colonia che, dopo un periodo di vita monastica a Molesme, aveva lasciato l’abbazia per fondare una nuova comunità, una sorta di fusione tra il cenobio e la vita eremitica, la vita comunitaria e l’ascetismo, basata sempre sulla preghiera e il lavoro. Così Sant’Ugo gli concesse un terreno nella zona montuosa detta Cartusia, su cui Bruno fece sorgere la Grande Chartreuse, prima sede dei monaci Certosini.
Ugo morì in tarda età il 1° aprile del 1132, dopo 52 anni di episcopato. Fu canonizzato nel 1134 da Innocenzo II. Le raffigurazioni iconografiche lo vedono rappresentato in abiti vescovili, con l’emblema del bastone pastorale, la mitria e il piviale o con il saio bianco.

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