Ambiente

Parco nazionale della Maiella, parte l’iter per l’ampliamento dei confini

È stato avviato l'iter amministrativo di rimodulazione e revisione dei confini del Parco Nazionale della Maiella. I dettagli

Il Parco nazionale della Maiella sarà più grande: iniziato ufficialmente l’iter per l’ampliamento dei confini.

È stato avviato l’iter amministrativo di rimodulazione e revisione dei confini del Parco Nazionale della Maiella. Lo ha deliberato l’ultimo
Consiglio Direttivo dell’ente su proposta del presidente Lucio Zazzara.
“L’idea del presidente – si legge in una nota – è che a quasi trent’anni dall’istituzione del Parco sia giunto il tempo di prendere atto dei profondi cambiamenti relativi sia alla situazione del patrimonio tutelato, sia ai nuovi contenuti della governance territoriale. Una nuova consapevolezza derivante dall’oggettivo successo della gestione trentennale, ma anche da un rapporto nuovo con le popolazioni e le istituzioni locali. Un dialogo evolutivo e mai interrotto che pone oggi il Parco della Maiella in una posizione di riferimento nello scenario nazionale”.
“Ampliare i confini – si prosegue nella nota – e ristabilire il regime di ‘area contigua‘ a favore di un più corretto rapporto tra aree interne ed aree esterne al perimetro attualmente vigente. Si tratta di due percorsi completamente diversi dal punto di vista politico ed amministrativo: da una parte ridelineare in collaborazione con enti locali e Stato il confine dell’area di tutela direttamente gestita dal Parco; dall’altra definire una fascia di profondità variabile, che possiamo definire di pre-Parco, destinata a facilitare il rapporto con i territori che circondano il Parco e ne condividono comunque oneri e benefici; operazione, questa, da sviluppare soprattutto a livello regionale”.

Sulla base del voto unanime del Consiglio Direttivo, c’è quindi in progetto di far rientrare nel perimetro aree che costituiscono un unicum con certi bacini naturalistici, come pure territori che condividono particolari vocazioni produttive sostenute direttamente dal Parco (come alcune nuove coltivazioni che stanno dimostrando di poter sviluppare nuove economie agricole). D’altra parte diversi Comuni hanno mostrato interesse in tal senso, sia per essere integrati al Parco, sia per incrementare il coinvolgimento dei propri territori. È un’operazione doverosa e proprio a tal riguardo saranno presto convocati tavoli di concertazione con gli enti locali interessati e con la Regione Abruzzo. “Considerando i nuovi temi su cui impegnarsi – aggiunge Zazzara – il Parco ha già individuato almeno quattro/cinque ambiti che potrebbero entrare
a far parte del sistema interno”.
Il Parco Nazionale della Maiella è impegnato in un’azione di tutela collaborativa, basata sulla condivisione con la popolazione di obiettivi che sappiano coniugare la conservazione della biodiversità e del patrimonio storico-antropico-culturale con lo sviluppo di nuove economie. Il turismo di ultima
generazione ne è un esempio: un nuovo motore di sviluppo – soprattutto per le aree interne – che sta dimostrando la capacità di essere del tutto sostenibile, cioè compatibile con la conservazione dei nostri paesaggi, insieme alla forza di fermare i meccanismi dell’abbandono.

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