Cronaca

Incidente asilo Primo Maggio, le parti civili chiedono 2 milioni di euro

L'AQUILA - Udienza preliminare per l'incidente all'asilo Primo maggio, in cui ha perso la vita il piccolo Tommaso D'Agostino. Genitori e nonni ammessi come parti civili, escluse due associazioni.

L’AQUILA – Udienza preliminare per l’incidente all’asilo Primo maggio, in cui ha perso la vita il piccolo Tommaso D’Agostino. Genitori e nonni ammessi come parti civili, escluse due associazioni. Chiesto risarcimento da 2 milioni di euro.

Si è svolta questa mattina presso il Tribunale dell’Aquila l’udienza preliminare per l’incidente all’asilo Primo Maggio, in cui ha perso la vita il piccolo Tommaso D’Agostino, di soli 4 anni, investito da un’auto che si è sfrenata, finendo su un gruppo di bambini. Altri 5 erano rimasti feriti nello stesso incidente. Questa mattina, il Giudice per le indagini preliminari, la dottoressa Guendalina Buccella, ha ammesso i genitori e i nonni del bambino come parti civili al processo (che hanno chiesto risarcimenti per due milioni di euro), escludendo invece due associazioni, mentre nella prossima udienza verrà stabilito l’eventuale rinvio a giudizio degli indagati. Si tratta della proprietaria della vettura Zhorova Radostina Balabanova, assistita dall’avvocato Francesco Valentini, la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Mazzini”, di cui l’asilo fa parte, Monia Lai, assistita dall’avvocato Mauro Ceci, l’ingegnere Bruno Martini, allora responsabile del servizio di prevenzione e protezione dello stesso istituto, assistito dall’avvocato Luisa Leopardi, e il geometra Antonello Giampaolini, responsabile del Settore Edilizia scolastica del Comune dell’Aquila, assistito dagli avvocati Massimo Carosi e Antonella Pellegrini. Per tutti e quattro si valuterà l’eventualità di rinvio a giudizio, con l’ipotesi di reato di omicidio stradale. La prossima udienza è prevista per il 26 giugno.

L’incidente.

Era il 18 maggio 2022 quando Polizia di Stato, municipale, Carabinieri, Vigili del fuoco e personale del 118 sono intervenuti intorno alle ore 14 all’Asilo “Primo maggio”, in via Salaria Antica est, dove un’auto si è sfrenata all’improvviso, finendo per sfondare la recinzione che delimita la scuola materna. Al momento dell’incidente all’asilo dell’Aquila momento alcuni piccoli si trovavano negli spazi antistanti l’asilo, mentre giocavano, e la vettura ne ha investiti sei. Uno dei bambini investiti, Tommaso D’Agostino, di 4 anni, è subito parso in pericolo di vita e dopo diversi disperati tentativi di rianimazione è deceduto. Secondo quando successivamente ricostruito, l’auto della donna, con a bordo uno dei figli, non avrebbe avuto guasti tecnici, ma si sarebbe frenata per qualche movimento del minore, già fuori dall’inchiesta in quanto non imputabile. Le indagini sono poi proseguite anche nell’ambito della sicurezza della struttura scolastica. La svolta con la perizia del consulente tecnico incaricato dalla Procura, Cristiano Ruggeri, depositata a novembre scorso: 179 pagine con cui il tecnico ha messo nero su bianco il fatto che alla morte del bimbo e al ferimento degli altri bambini avrebbero concorso una serie di altri fattori legati allo stato dei luoghi, insieme alla condotta giudicata omissiva e negligente della mamma che ha lasciato in auto il figlio di 12 anni. Alla morte del piccolo Tommaso avrebbe contribuito anche una serie di concause riguardanti la sicurezza dei luoghi scolastici, in particolare la gestione dell’area circostante adibita a parcheggio e la chiusura del cancello principale. Sempre secondo la perizia degli esperti sulla recinzione dell’asilo, la morte del piccolo Tommaso D’Agostino era evitabile: il cancello sfondato da un’auto non era sufficientemente sicuro per garantire l’incolumità dei piccoli allievi. Da qui l’iscrizione nel registro degli indagati delle quattro persone coinvolte, che il prossimo 26 giugno sapranno se dovranno affrontare un processo penale.

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